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“La finale è un obiettivo difficile ma alla mia portata. L’attenzione su di me non è un peso, soltanto uno stimolo. Del resto, la finale non è solo quello che pensano gli altri di me ma anche il mio obiettivo. È quello che voglio e che mi sono fissato come traguardo stagionale“. Queste le parole di Marcell Jacobs in vista delle gare di atletica alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con le prime batterie dei 100 m maschili che prenderanno il via sabato 31 luglio alle ore 4:35 italiane.
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Parlando degli avversari, il velocista di Desenzano del Garda nato in Texas sottolinea: “È vero, siamo in tanti a correre per la finale: gli statunitensi Bromell, Baker e Kerley, anche se di solito statisticamente un americano si perde per strada; i sudafricani Simbine e Leotlela; il canadese De Grasse, che non sbaglia un colpo; il giapponese Yamagata, il cinese Su, e altri ancora. Credo che sia anche normale a un’Olimpiade. Bisognerà vedere quello che succederà in campo, nei turni, perché magari a questi nomi se ne aggiungeranno altri. Dipende da tanti fattori”.
Infine, sull’assenza del pubblico, Jacobs conclude: “Certo non è bello che non ci sia il pubblico a sostenerti. Ma nella nostra specialità non c’è normalmente tanta interazione con la gente, come per esempio per i saltatori. Alla fine non influirà più di tanto“.
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