L’onda lunga di un’estate di successi italiani è stata celebrata al Senato, con l’evento “Omaggio allo sport tricolore”. Un appuntamento “dedicato all’Italia che ha tirato fuori le unghie e la grinta” citando le parole della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, di chi ha fatto sognare e gioire. “La luce in fondo al tunnel che aspettavamo” ha detto Luca Pancalli, presidente del Cip, che ha potuto festeggiare, tra gli altri, l’ennesima impresa di Bebe Vio. La schermitrice veneta, qualche mese prima di Tokyo, aveva addirittura rischiato la vita per un’infezione. “E’ stata tosta ma è stato bellissimo. Non ho voluto parlarne prima perché non volevo trovare scuse. E’ stato tutto merito della squadra che avevamo dietro, il mio fisioterapista, il mio preparatore atletico”, la sua dedica. Un risultato che ha riempito il cuore come il successo nei 100 metri T63 di Ambra Sabatini, un oro “per tutte le persone che avevano bisogno di sentirsi dire che si poteva fare”.
Ma l’Italia è stata indiscussa regina pure nella velocità dell’Olimpiade con Marcell Jacobs: “Mi sarebbe sempre piaciuto fare come Lewis, velocità e in lungo, ma per problemi fisici non posso. Però i 100 metri non sono andati male…”, scherza l’oro anche della 4×100. Un filotto di trionfi iniziato con l’Europeo di calcio, apripista di un’estate indimenticabile. Le vittorie italiane sono “il più bel regalo che il mondo dello sport poteva regalare al Paese in un momento di difficoltà”, ha detto Gabriele Gravina, presidente della Figc, con Leonardo Spinazzola presente in Aula di Palazzo Madama. Il terzino azzurro non ha potuto disputare la fase finale del torneo ma il suo contributo è stato comunque decisivo: “Sto recuperando, settimana dopo settimana miglioro. Sono felicissimo di come sta andando”, ha assicurato. Dall’oro nel taekwondoo Vito Dell’Aquila (“Ho capito che avrei potuto vincere sul calcio del 12-10) a quello nel karate di Luigi Busà (“Coronamento della mia carriera”), passando per gli arcieri Mauro Nespoli e Lucilla Boari (argento e bronzo) e il pesista Antonino Pizzolato (bronzo).
Ma per Valentina Vezzali, sottosegretario allo Sport, il risultato più bello “è che oggi c’è tanta voglia di sport soprattutto da parte dei giovani”. L’obiettivo, adesso, è alimentare questo entusiasmo e Giovanni Malagò, presidente del Coni, non ha alcun dubbio: “Durante il lockdown, l’Italia ha lavorato meglio dei competitor, tutti hanno fatto la propria parte, permettendo agli atleti di vertice di non perdere un solo giorno d’allenamento. Infine, gli atleti si sono compattati fra di loro, a livello interdisciplinare. E penso che anche a Pechino, ai Giochi invernali, ne vedremo delle belle”.