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L’ International Testing Agency (Ita) ha effettuato un bilancio finale sugli accertamenti antidoping alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L’organizzazione indipendente ha il compito d’implementare i programmi antidoping per le federazioni sportive internazionali ed ha sede in Svizzera. In base a tale rapporto l’Italia sarebbe stata la sesta nazione più controllata ai Giochi. Gli azzurri, infatti, hanno vinto ben 40 medaglie e per regolamento i primi classificati devono essere sempre controllati. Tra le compagini più testate ci sono ai primi tre posti gli Stati Uniti, la Cina e l’Australia. In totale sarebbero stati effettuati ben 6200 controlli, di cui il 65,4 % in competizione mentre il 34,6 % out of competition. Il caso più eclatante è sicuramente quello del britannico CJ Ujah, facente parte del quartetto della 4×100 arrivato in seconda posizione alle spalle di Jacobs e compagni.
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