Il presidente del CONI Giovanni Malagò è intervenuto a Cagliari per celebrare gli eroi della staffetta olimpica d’oro a Tokyo 2020. “Quando ho visto in pista la bandiera dei Quattro mori, per un attimo ho avuto paura che ci squalificassero, perché non era previsto dal protocollo”. Lo ha detto, con un sorriso, nel pomeriggio adibito alla cerimonia di premiazione dei campioni dell’Isola che hanno partecipato a Olimpiadi e Paralimpiadi. Ma anche per celebrare il campione del mondo di ginnastica artistica nel corpo libero Nicola Bartolini, cagliaritano doc e l’equipaggio di Luna Rossa, che ha casa sempre a Cagliari.
Poco prima, Filippo Tortu, in collegamento da casa, aveva svelato un piccolo retroscena riguardante la bandiera: “l’abbiamo introdotta di nascosto con l’aiuto del fisioterapista”. Poi ha parlato del suo rapporto con la Sardegna: “io non sono nato e cresciuto in Sardegna, ma ho sempre corso con l’Isola nel cuore e lo farò sempre, anche in futuro. Subito dopo le Olimpiadi sono voluto andarci, nella casa della mia famiglia.”
Dopo Filippo Tortu, ha parlato Lorenzo Patta, altro protagonista della staffetta. Il velocista di Oristano ha detto: “prima della gara sono andato da lui. Pensavo di tranquillizzarlo. Invece mi sono reso conto che era dieci volte più tranquillo di me. Gli ho detto solo: corriamo e vinciamo. Sono stati i cento metri più belli della mia vita, non li dimenticherò mai!”