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Italia 30 e lode, ma resta la maledizione del volley maschile

Ruggero Tita e Caterina Banti - Foto Pagliaricci/GMT

E’ un’Italia da 30 e lode alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Trenta come le medaglie già conquistate dagli azzurri in Giappone, le ventinove già messe al collo dai nostri meravigliosi atleti e quella che arriverà dal ciclismo su pista maschile capace di fare il record del mondo nelle qualificazioni e che balla tra l’oro (speriamo) e l’argento. Il record è di 36, risale a Roma 1960: non sarà facile eguagliarlo, ma nemmeno impossibile. Ne mancano sei, ci sono cinque giorni di gare, tante chance per diversi azzurri papabili per il podio e gli sport di squadra che proveranno a dire la loro dopo qualche delusione oggi.

Prima di affrontare questo tema, però, c’è da esaltare lo splendido oro conquistato da Ruggero Tita e Caterina Banti, gli azzurri del Nacra 17 della vela che oltre a regalare il quinto metallo pesante alla spedizione italiana passano anche alla storia: è la prima volta, infatti, che il Bel Paese vince una competizione mista uomini/donne. Chapeau a loro, che non ci lasciano senza medaglie nemmeno oggi: la striscia è pazzesca, non abbiamo saltato fin qui nemmeno un giorno in chiave podio e non lo faremo nemmeno domani. Già, perché il ciclismo su pista è sempre una garanzia e nell’inseguimento il quartetto guidato da Top Ganna è stato devastante. Record del mondo, finale per l’oro raggiunta, serve un ultimo sforzo per portare a casa un risultato di assoluto prestigio con le nostre frecce – è proprio il caso di dirlo – all’arco azzurro che è sempre più ricco di medaglie.

Non ne arriveranno, invece, dagli uomini del basket e del volley. Per quanto riguarda la pallacanestro, nessuna delusione eccessiva: tornati ai Giochi dopo vent’anni, capaci di superare un girone non facile, quindi di giocarsela ad armi pari e punto a punto nel quarto e ultimo periodo contro la forte Francia. L’amaro in bocca resta proprio per come si è sviluppato il match, ma sono solo applausi per loro. Purtroppo, non si può fare lo stesso ragionamento in chiave pallavolo. I ragazzi di Blengini, sia lui che la squadra di fatto a fine ciclo, si fanno estromettere al quinto set da un’Argentina che francamente era alla portata. Continua così la maledizione di una delle squadre che anno dopo anno è tra le più forti al mondo: mai un oro alle Olimpiadi, ma stavolta dopo diverse semifinali in serie non ci potremo nemmeno giocare una medaglia. Ed è una piccola nota negativa che offusca un cielo che fin qui è più azzurro che mai.

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