“Finalmente siamo riusciti a toglierci questo tabù. Dire che sono contento è riduttivo. Anche tutti quelli che mi hanno preceduto meritano questa medaglia, anche il mio predecessore Carlo Magri. C’è tanto del suo in questo risultato. Ringrazio i dirigenti delle 3500 società. La nostra Federazione è basata sul movimento, sulle società, di vertice ma anche le piccole, e su tutti gli allenatore che vanno a caccia di talenti nelle palestre italiane. Si vince solo se si lavora insieme. Queste ragazze hanno fatto un percorso importante ed era arrivato il momento di raccogliere i frutti delle difficoltà passate. Per me Velasco è stata una scelta ponderata tenendo presente le esigenze della squadra, che dal punto di vista tecnico sapevamo fosse fortissima. Il lavoro che andava e che è stato fatto era di tipo motivazionale. Chiudere l’Olimpiade con un solo set perso sta a significare che siamo stati una macchina da guerra”, queste le parole di Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italia Pallavolo (FIPAV), in zona mista dopo la vittoria della Nazionale italiana di pallavolo femminile in finale contro gli Stati Uniti ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.
“L’ho vissuta in maniera diversa essendo in panchina. Restano comunque fortissime le emozioni. Negli ultimi giorni la finale di Atlanta 1996 mi è passato più volte in testa. Quella volta giocai con una frattura procurata in finale. Mi dispiace infatti un sacco per Degradi e Bonifacio, che sono state costrette ad abbandonare questo sogno a pochi giorni dall’inizio. È il lato negativo della vita del professionista sportivo. Massimo (Barbolini ndr.) è un fenomeno ed è un allenatore indiscutibile. Io mi sono reso disponibile e di fare tutto quello che Julio (Velasco ndr.) mi chiedeva. Abbiamo discusso quotidianamente sugli aspetti tecnici della nostra squadra e delle avversarie. Grazie al lavoro di squadra siamo arrivati a questo risultato”, ha commentato Lorenzo Bernardi, assistente allenatore di Velasco, in zona mista.