La Nazionale italiana di volley femminile vince il primo oro della sua storia. Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, le azzurre di Julio Velasco riscrivono la storia battendo 3-0 gli Stati Uniti in finale. 12° oro per l’Italia che chiude la nono posto nel medagliere. Ecco le parole delle azzurre in zona mista.
Egonu: “C’era tanta voglia di fare e di dare il massimo, anche nelle piccole cose che di solito non sono la mia specialità. Ho ritrovato serenità in un ambiente dove riesco a dare il 100% e nel caso in cui non riesco a giocare bene mi sacrifico tatticamente. Sono contenta di essere riuscita a rialzarmi e di essere riuscita a tornare a giocare bene in Nazionale. Velasco è riuscito a creare una vera squadra. Ha messo tutte le giocatrici in una posizione di vantaggio e mi ha permesso di giocare meglio. La mentalità con cui siamo entrate in campo era di fare il gioco che abbiamo fatto ogni giorno. Abbiamo vinto una competizione che tutti gli atleti sognano e avere tutti i miei cari che mi supportano è bellissimo. Ho capito dai primi giorni che avremmo fatto qualcosa di grande. Ci siamo sempre aiutate e supportate sin dall’inizio”.
Danesi: “Mi voglio godere tutte le emozioni che ho addosso. Sarà un qualcosa che ci porteremo dentro per tutta la vita. Mi sento fortunata ad essere qui. Ci eravamo messe d’accordo, prima di partire per Parigi, di riunirci prima di ogni partita per non distogliere l’attenzione dall’impegno del giorno dopo e per non distrarci a pensare alla finale. Lo abbiamo fatto contro la Repubblica Dominicana, contro l’Olanda, contro la Turchia e contro la Serbia. Se dovessi scegliere un aggettivo per la squadra mi verrebbe da dire indistruttibili. In questi sei anni abbiamo prese tante batoste e siamo passate attraverso infinite difficoltà. Siamo sempre tornate in campo con la voglia di dimostrare quanto siamo forti a giocare a pallavolo”.
Antropova: “È il miglior momento della mia vita sportiva. È una medaglia che è frutto da tantissimo lavoro e tantissimi sacrifici che abbiamo fatto. Siamo state forti e determinate. Non ci siamo mai tirate indietro davanti alle difficoltà e giocando palla dopo palla. Abbiamo espresso una bellissima pallavolo. Non è stata facile come hanno detto i risultati”.
Bosetti: “Sono molto contenta. Il tempo ha parlato e ha detto che oggi dovevamo essere qui a vincere questo oro. Non è una rivincita o come una tappa, ma è il coronamento di un percorso che sta dando i suoi frutti. Penso che si sia visto, già dalla VNL, che siamo una squadra fortissima e lo siamo da anni. Ci sono sfuggite dalle mani tante occasioni, ma oggi abbiamo dimostrato il nostro vero valore”.
Orro: “Sono state più tese i quarti e la semifinale della partita di oggi. Oggi la squadra ha fatto un lavoro incredibile. Eravamo tutte super attente in difesa e non facevamo cadere una palla. Una volte arrivate fino a qui non volevamo assolutamente fermarci. Abbiamo messo sotto le americane dall’inizio alla fine. La medaglia è una dimostrazione della situazione del movimento della pallavolo femminile”.
De Gennaro: “Non sapevo cosa sperare all’inizio di questa Olimpiade. Sapevamo che storicamente l’Italia era una squadra forte, ma che non aveva mai superato i quarti. Ce la siamo goduta partita dopo partita e questo è stato il risultato. Sapevamo di giocare contro una squadra forte. La partita più difficile a livello di emozioni è stato il quarto con la Serbia”.
Fahr: “Sono al settimo cielo. Devo ancora realizzare del tutto quello che è successo. Noi ci siamo sempre ripetute che sarebbe stata una partita difficilissima. Siamo stati tutti bravi a preparare la partita. C’era grande alchimia di gruppo e i risultati lo hanno fatto vedere. Sono orgogliosa di tutti”.
Sylla: “Credo sia stato un torneo fantastico per tutte quante. Questa medaglia ce la siamo guadagnata tutte insieme. Anche tutto il percorso fatto per arrivare qui fa parte di questa medaglia. Julio (Velasco ndr.) è stato speciale. Ci ha tenuto sempre determinate e concentrate. Con lui siamo tornate a fare le cose facili e con semplicità. In pochi mesi è difficile insegnare cose nuove. È riuscito a toccare le corde giuste e a far sprigionare tutte le nostre qualità”.