Questa mattina ha fatto il suo esordio a Parigi 2024 l’atleta statunitense Nikki Hiltz, che con il suo terzo posto nelle qualificazioni dei 1500 metri femminili ha centrato l’accesso in semifinale. Hiltz è un simbolo del mondo Lgbtq+ (“sono loro che mi hanno ‘trasportata’ negli ultimi metri”, aveva dichiarato negli ultimi Trials in cui si era guadagnata un posto nel Team Usa) e devolve parte dei suoi guadagni all’associazione no profit ‘Trevor Project’ che sostiene giovani della comunità Lgbtq+ a rischio di suicidio.
Sul proprio outing aveva detto: “È qualcosa in cui sto ancora cercando di orientarmi, ma ho deciso che è ora di condividere la mia fluidità di genere con tutti voi. È allo stesso tempo emozionante e terrificante, ma sono e sarò sempre fermamente convinta che la vulnerabilità e la visibilità siano essenziali per creare cambiamento sociale e accettazione”. Nelle ultime ore, erano andati virali diversi post social che indicavano Hiltz come nata biologicamente uomo, facendo nascere un dibattito sull’inclusione delle donne transgender e l’equità nello sport. I post erano però falsi. Nikki Hiltz è infatti stata assegnata al sesso femminile alla nascita, come chiarito dall’HAWI Management, agenzia sportiva che rappresenta l’atleta.
