Olimpiadi Parigi 2024

Parigi 2024, una Cerimonia di Apertura innovativa e coraggiosa apre l’XXXIII edizione dei Giochi Olimpici

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Il momento dell'accensione del tripode - Foto PA Wire/PA Images / IPA

Il braciere è stato acceso: i Giochi Olimpici di Parigi 2024 possono avere ufficialmente inizio. Una Cerimonia di Apertura attesa anche più del solito per il suo carattere innovativo. Niente sfilata delle Nazioni nello Stade de France, è la Senna a essere protagonista. Lo si capisce già dalla clip introduttiva, dove Zinedine Zidane si prende la fiaccola proprio nello stadio e la porta per Parigi prima di consegnarla a tre bambini che poi ritroveremo live sulla Senna per l’inizio ufficiale delle trasmissioni internazionali. Un’Opening Ceremony all’insegna delle novità e infatti parte subito la sfilata dei Paesi, con la Grecia come da tradizione ad aprire con Giannis Antetokoumpo e Antigoni Drisbioti. Poi gli atleti rifugiati e le altre Nazioni fino alle Bahamas, dopodiché arriva il primo momento di spettacolo: c’è Lady Gaga sulla riva del fiume. La star statunitense, scesa da una finta scalinata dorata allestita per l’occasione e ispirata a quella del Grand Palais, ha cantato una cover di ‘Mon truc en plumes’ di Zizi Jeanmaire, un iconico brano francese, prima di riprendere con la seconda tranche di Paesi.

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Il leitmotiv di fatto è questo, con i momenti di spettacolo che si alternano alla sfilata. Il secondo prevede il Can Can, la danza di origine francese che acquisì popolarità nell’ambito dei cabaret al tempo della Belle époque. C’è spazio per una suggestiva immagine che ha come sfondo il cantiere del Nostre Dame de Paris dopo il terrificante incendio del 2019, poi riferimenti alla Rivoluzione Francese e successivamente un bel mix tra metal e opera. A suonare sono i Gojira, band metal francese, suonando su delle pedane che sbucano dallo storico palazzo gotico, teatro di alcuni degli eventi più importanti della storia di Francia. Ad accompagnare i musicisti di Bayonne la voce del mezzo soprano svizzero Marina Viotti, che intona la ‘Carmen’ di Bizet.

Intanto le previsioni meteo non erano sbagliate e la pioggia inizia a scendere copiosa. Il presidente Sergio Mattarella indossa l’impermeabile di plastica e attende il passaggio dell’Italia, che come sempre si fa riconoscere in positivo. Pur in condizioni di certo non ottimali, Gianmarco Tamberi e Arianna Errigo suonano la carica: il nostro battello, che vedeva presenti anche Israele Jamaica, tra i più rumorosi della serata. “È stata una figata pazzesca e poi il finale è stato bellissimo con la Tour Eiffel, i cinque cerchi. Che squadra, c’è un entusiasmo unico, invidiato da tutte le altre imbarcazioni”, ha dichiarato Tamberi. Dello stesso avviso Arianna Errigo: “E’ stato stupendo condividerlo con tutti. Nonostante la pioggia, nonostante il trucco e parrucco, ma è andata così. È stato unico. Come è unica questa squadra”.

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Con il passare dei minuti, con le luci della notte che illuminano la Senna e la Tour Eiffel, la Cerimonia torna anche nei suoi canoni più naturali: più spazio alle delegazioni che sfilano e un ritmo decisamente migliore rispetto alla prima parte un po’ troppo caotica che ha probabilmente confuso anche i tanti spettatori di certo non abituati e che si sono trovati nello schermo un qualcosa di diverso rispetto alla tradizione. Australia, Stati Uniti e la Francia padrona di casa chiudono la sfilata e poco dopo, al termine di un intermezzo di musica dance ed elettronica e l’immancabile ‘Imagine’ con voce e pianoforte, ci si trasferisce sulla terraferma per gli ultimi capitoli della Cerimonia.

E regalano emozioni: prima parla Tony Estanguet, poi Thomas Bach: “Finalmente il momento è arrivato: benvenuti ai Giochi di Parigi. Saranno Giochi più inclusivi, più urban, più giovani e più sostenibili. I primi Giochi con una piena parità di genere sui campi di gara. Quale miglior posto di Parigi per condividere la magia dell’Olimpiade col mondo intero. È la città del nostro fondatore, Pierre De Coubertin, al quale dobbiamo tutto. La città delle luci, dove ha creato i moderni Giochi Olimpici. La città dell’amore. Grazie Francia per questa magica accoglienza”, ha dichiarato il presidente del CIO.

“Questo è l’apice del vostro viaggio. Entrando nel Villaggio Olimpico vi rendete conto di essere parte di qualcosa di più grande di voi stessi. Siete parte di un evento che unisce il mondo. Rispettiamo tutti le stesse regole, ci rispettiamo l’uno con l’altro. Ci prendiamo cura l’uno dell’altro. In un mondo diviso da guerre e conflitti, è grazie a questa solidarietà che possiamo essere qui, unendo gli atleti di 206 Comitati olimpici e del team dei Rifugiati. Il mio invito a tutti è: sognate con noi. Come gli atleti olimpici, fatevi ispirare dalla gioia che solo lo sport può darci. Lasciateci celebrare questo spirito olimpico di vivere in pace, come un mondo unito in tutte le sue diversità. Abbiate fiducia nel futuro”, aggiunge rivolgendosi agli atleti. 

Arriva l’apertura ufficiale dei Giochi data dal presidente Emmanuel Macron e torna la fiaccola. La prende nuovamente Zinedine Zidane, che la consegna nelle mani di chi a Parigi ha fatto la storia, seppur da spagnolo: Rafael Nadal. Il 14 volte campione del Roland Garros sale su un battello in compagnia di altre tre leggende non francesi: Serena Williams, Nadia Comaneci e Carl Lewis. Finisce il viaggio sulla Senna e la fiaccola passa nelle mani dei beniamini di casa: da Amelie Mauresmo e Tony Parker fino gli ultimi due. Sono Teddy Riner e Marie Josè Perec ad accendere il tripode che è posto alla base di una mongolfiera che si alza nei cieli di Parigi per dare il via ai Giochi mentre Celiné Dion torna sulle scene e si esibisce in ”L’Hymne à l’amour” dal primo piano della Tour Eiffel. 

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