Dopo l’uscita di scena di Mauro Nespoli, a un passo dalla semifinale contro il sudcoreano Lee Wooseok nel match dei quarti di finale, dove non sono bastati tre 29 consecutivi all’arciere azzurro e solo frecce nel giallo, sui social l’azzurro è stato accusato di non aver vinto perché il libbraggio del suo arco era troppo alto (63 lbs, il più alto tra gli arcieri in gara a Parigi e il più alto da molti anni a questa parte tra tutti gli arcieri del circuito internazionale).
L’olimpionico azzurro, che nel palmares olimpico vanta argento a squadre a Pechino 2008, oro a squadre a Londra 2012, l’eliminazione ai quarti di finale individuali a Rio 2016 dopo lo spareggio, l’argento individuale a Tokyo 2020 e adesso un’altra eliminazione ai quarti di finale a Parigi, ha risposto sul profilo facebook della Fitarco ai suoi detrattori: “Ho cercato di lasciar correre confidando che ci calmassimo tutti ora che l’adrenalina olimpica sta calando. Visto che gli animi rimangono piuttosto accesi, vi sorprenderò circa la questione tremori/libraggio. Stiamo guardando e commentando le Olimpiadi!”, esordisce Nespoli.
“8mila persone sulle tribune, la gara trasmessa in mondo visione, la tua vita che può cambiare completamente (e non solo economicamente) se riesci a agguantare quella medaglia d’oro, anni di allenamenti, frecce giuste e frecce sbagliate… difficoltà , sacrifici e rinunce che solo tu conosci… nervosismo tuo e assorbito dall’esterno che anche se non vuoi ti porterai sulla linea di tiro… e poi i tifosi, quelli che non vuoi deludere perché sai che empatizzeranno con te e staranno male ad ogni tuo errore… e poi i frequentatori del bar social, quelli che ne sanno più di tutti e non aspettano altro che pontificare sulla pubblica piazza per poi rispondere “non posso esprimere la mia opinione?”… e per quanto ti sforzi sai già che loro sono lì, ad aspettare famelici.. Vi dirò il mio segreto: sono nato sul pianeta Terra come tutti voi, respiro la stessa aria, mangio lo stesso cibo, provo le vostre stesse emozioni e paure… Perché semplicemente di questo si tratta…Si chiama EMOZIONE! Si chiamano OLIMPIADI! Si chiama VITA! Però, sia chiaro, è la mia opinione… si può ancora credere sia il libraggio. Vi voglio bene, davvero a tutti!”, conclude l’olimpionico.