Novak Djokovic ha eliminato Rafael Nadal al secondo turno del torneo di tennis singolare maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024, mediante il risultato di 6-1, 6-4. Nel contesto della sessantesima sfida tra le due icone degli ultimi quindici anni di tennis, l’atleta di Belgrado è riuscito ad acciuffare il successo numero 31 con il rivale, lasciando il maiorchino fermo a quota 29. Questo eterno scontro di stili, sul rosso che solitamente fa brillare Nadal al Roland Garros, ha visto un Djokovic evidentemente più pimpante atleticamente e determinato a conquistare una medaglia olimpica che manca dal 2008: il serbo non ha mai vinto l’oro ed è uno degli ultimi veri e prestigiosi obiettivi della sua carriera. Niente da fare, invece, per lo spagnolo, sempre caparbio seppur a corto di energie nei momenti cruciali della super sfida. Il robot Djokovic, dominante contro uno degli avversari di sempre ad altissimi livelli, disputerà dunque gli ottavi di finale olimpici e troverà di fronte uno tra l’azzurro Matteo Arnaldi e il tedesco Dominik Koepfer.
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IL RACCONTO DI DJOKOVIC-NADAL
Il primo set si è aperto con un game lottato, come da previsioni, vinto da Djokovic al servizio: prima 40-0, poi vantaggi per via della caparbietà proverbiale di Nadal e infine gioco serbo per l’1-0. Break immediato del pluricampione Slam di Belgrado, a 30, dopo diverse risposte convincenti e d’anticipo che hanno messo in difficoltà lo spagnolo, sino alla resa di quest’ultimo con un dritto scarabocchiato in uscita dal servizio per il 2-0. Djokovic ha utilizzato in modo proficuo la palla corta, facendo correre Nadal da una parte all’altra del campo e pungendolo game dopo game, sino al 3-0 eloquente. Livello elevatissimo nel quarto gioco, con scambi prolissi e tecnicamente sublimi, inclusi dei face to face a rete esaltanti; doppio break di Djokovic valso come una pietra tombale sul parziale, dopo l’ennesima risposta profondissima di dritto che ha mandato fuori giri l’avversario e l’ha condotto sul 4-0. Parziale conclusosi sul 6-1 in favore di un Djokovic versione robot, seppur a discapito di un Nadal light, con il serbo concentratissimo a colpire bene in uscita dal servizio.
Il secondo set ha presentato un copione simile al precedente in apertura, con Djokovic avanti di un break repentinamente e Nadal alle corde dal punto di vista atletico; il serbo ha imposto un’intensità elevatissima da fondo e, suo malgrado, lo spagnolo non è riuscito a reggere il confronto cadendo più volte in errore sino all’1-0. Doppio break nel terzo e monologo serbo sempre più schiacciante: Nadal non è riuscito a contenere le risposte profonde e pungenti dell’avversario, sempre a ridosso della riga di fondo, concedendo anche qualcosina dal punto di vista tecnico con colpi eseguiti in ritardo…davvero una rarità , 3-0 netto, presto 4-0 dopo l’ennesimo turno di battuta immacolato di Djokovic. Un paio di errori dell’atleta di Belgrado hanno concesso a Nadal di recuperare uno dei due break di svantaggio: doppio fallo finale del serbo nel sesto gioco per il 4-2. Sensazionale rimonta dell’encomiabile tennista di Manacor, il quale ha ripreso per i capelli il parziale sul 4-4 grazie a un contro-smash che gli ha aperto le porte alla ‘remuntada; set iconico, dallo svolgimento folle. Chiusura delle danze inesorabilmente però in favore dello straordinario atleta di Belgrado, con più benzina nel serbatoio e con una voglia di vincere intatta dopo tanti anni di trionfi; 6-4 e ottavi di finale, dopo un break nel nono game messo in pratica con una smorzata sublime. Uscita di scena alle ultime Olimpiadi in carriera per Nadal, probabilmente non come aveva sognato.