Per un attimo tutta Italia voleva saltare con lui. In precarie condizioni a causa di un calcolo renale, Gianmarco Tamberi, dopo aver superato la quota di ingresso (2.22) al terzo tentativo, si è fermato a 2,27 nella finale del salto in alto che lo vedeva campione olimpico in carica. All’indomani della sua gara a Parigi 2024 è tempo di bilanci: “Ho dimostrato attaccamento a questi colori, sono contento di averci provato, lo dovevo a me, a coloro che mi hanno scelto come portabandiera e a chi mi ha sostenuto”, ha detto il portabandiera azzurro da Casa Italia. “Tornare per i mondiali di Tokyo? Posso pensare a tutto ora – ha aggiunto -. La cosa che faccio più fatica a vedere è di mettere di nuovo lo sport davanti a tutto. Ma è possibile che sia un pensiero di ora che può cambiare domani. Sicuramente devo del tempo a i miei amici e alla mia famiglia, ma questo non significa smettere”.
E sulle sue condizioni fisiche: “Sicuramente adesso dovrò fare ulteriori controlli perché, oggi ho avuto un’altra colica – ha poi raccontato l’olimpionico di Tokyo -. Non posso andare avanti così. Domani torno in Italia e vedrò cosa fare”. A chi gli chiede cosa si provi nell’esser diventato un simbolo per i giovani ha risposto: “Mi fa piacere leggere i messaggi bellissimi di queste ore. ‘Finita’ si dice solo alla fine, e quando si lavora tanto come ho fatto io bisogna provarci anche se le cose sembrano finite prime”.