“Domani alle Olimpiadi si consumerà una grave ingiustizia nel silenzio generale. La nostra Angela Carini dovrà affrontare la pugile Imane Khelif e rischia di farsi molto male perché l’avversaria ha la forza di un uomo. Salviamo Angela Carini dalla pugile trans: è nata uomo, è più forte di lei, la massacrerà “. È l’appello di don Maurizio Patriciello, il parroco anti-camorra di Caivano, che al Corriere del Mezzogiorno ha commentato il caso Khelif, che a Parigi 2024 affronterà proprio Angela Carini. “Qui l’ideologia e la religione non c’entrano nulla. Qui c’è un problema pratico che viene sottolineato da medici e sportivi onesti: la massa muscolare e la forza fisica che possiede quell’atleta non è paragonabile a quella di una donna”, è la presa di posizione di Patriciello. Eppure, il Cio ha ammesso Khelif, ribadendo che rispetta i parametri definiti: “Certo, in nome di una ipocrisia del politicamente corretto – ribatte il parroco – Eppure basterebbe leggere cosa ha dichiarato la pugile messicana che ha affrontato Imane: ‘non ho mai avuto colpi così pesanti’ e basta vedere la sua faccia come era ridotta dopo il match. Io lancio un appello ad Angela Carini: domani non salire su quel ring. Capisco i sacrifici che hai fatto per arrivare alle Olimpiadi. Ma non rischiare la vita. Lascia perdere, sottraiti a questa follia“.