Una delle storie più belle che hanno regalato le Paralimpiadi di Parigi 2024 è quella di Zakia Khudadadi, atleta del team dei Rifugiati capace di conquistare una medaglia di bronzo nel Para taekwondo K44, classe -47 kg. “Il fatto che Zakia sia arrivata a prendere la medaglia di bronzo è una cosa che riempie di gioia tutti quanti, specialmente per come era nata la sua storia, a partire dalla situazione per Tokyo in cui noi ci siamo dati da fare per farla uscire da Kabul – ha raccontato ai microfoni dell’Ansa Angelo Cito, presidente della Fita – E’ stata una cooperazione internazionale veramente bella che rappresenta lo spirito olimpico e la sua medaglia ci dà una grande soddisfazione“.
In occasione della presa dei talebani di Kabul nel 2021, l’atleta riuscì a lasciare il paese, travestendosi e mimetizzandosi tra la folla, e lanciò poi un appello – accolto – per partecipare ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2021. “Siamo riusciti a portarla via facendole fare un giro per l’Australia e poi in Europa. E’ stato un lavoro di cooperazione importante. Come uomo di sport e presidente della Fita mi fu chiesto se si riuscisse a portare Zakia in Italia perché non poteva rientrare in patria, era a rischio la sua vita – ha ricordato Cito – Mi sono molto attivato, la sottosegretaria Vezzali disse che era possibile: dovevamo farla uscire dal villaggio, la Francia fece la stessa operazione e ci riuscì per la possibilità di accelerare. Oggi festeggiamo una medaglia che rappresenta tutto il team dei rifugiati“.