Parigi più che mai blindata per il match di questa sera tra Mali e Israele, mentre si moltiplicano gli appelli a protestare contro la presenza della delegazione israeliana in Francia a causa della guerra a Gaza. L’incontro del Parco dei Principi, primo match della fase a gironi del torneo di calcio maschile delle Olimpiadi di Paris 2024, è oggetto di un perimetro antiterrorismo, come dichiarato dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin a BFM-TV. La partita, che vede la presenza del presidente israeliano, Isaac Herzog, viene considerata dal ministro come un test importante per il dispositivo di sicurezza dei Giochi in generale e quello degli 88 atleti della delegazione israeliana, protetti 24 ore su 24 vista la minaccia particolare che pesa su di loro.
Secondo fonti citate dal giornale britannico The Guardian, gli atleti dello Stato ebraico vengono seguiti in permanenza da agenti della sicurezza interna israeliana (Shin Bet). A questi si aggiungono componenti delle unità di élite di polizia e gendarmeria, Raid e GIGN. “Non prendiamo la minaccia alla leggera, siamo in allerta massima e tutti gli atleti sono informati della situazione – ha commentato il portavoce del governo israeliano, David Mencer -. Il nostro dovere è proteggere i nostri atleti in cooperazione con le autorità francesi. Qualcosa di somma importanza“. Per il match al Parco dei Principi, le autorità parigine non escludono invettive in tribuna o fischi durante l’inno israeliano, riferisce una fonte citata dall’agenzia France Presse. Esistono inoltre rischi di tensioni, incluso in tribuna, tra i 48.000 spettatori attesi allo stadio e fuori dall’impianto. In Francia, negli ultimi giorni ci sono state dure polemiche dopo le controverse parole del deputato della France Insoumise, Thomas Portes, secondo cui “gli atleti israeliani non sono benvenuti ai Giochi Olimpici di Parigi”. Parole condannate dallo stesso presidente, Emmanuel Macron, che ha invece dato il benvenuto alla delegazione dello Stato ebraico mentre ieri decine di persone hanno protestato nel nord della capitale contro il genocidio a Gaza.