Il Settebello esce tra gli applausi ai quarti di finale di pallanuoto maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024. In una partita gravemente condizionata da un’ingiustizia arbitrale, l’Italia sfiora l’impresa ma si arrende ai rigori contro l’Ungheria. Un vero peccato per i ragazzi di Sandro Campagna, che hanno davvero poco da recriminare in un match a tratti grottesco per le decisioni dei direttori di gara.
Un avvio difficile per Di Fulvio e compagni, tramortiti dalle violenti conclusioni di Manhercz. Prima da fuori, poi su rigore ed è 2-0 per i Magiari, mentre Fondelli colpisce il palo nel suo testa a testa con il portiere dell’Ungheria. Velotto accorcia le distanze, Manhercz firma la tripletta personale e ancora Velotto fissa il risultato sul 2-3 alla fine del primo periodo. Nel secondo sono i portieri Del Lungo e Vogel i grandi protagonisti, per sei minuti e mezzo non ci sono reti sino al pareggio di Condemi. Poi, però, l’incredibile decisione arbitrale (raccontata a questo link) che stravolge il punteggio: dal 3-3 si passa al 2-4 con un altro rigore di Manhercz tra i fischi della Defense Arena e con un Campagna furioso.
Gli azzurri devono difendere per 4 minuti in inferiorità numerica ma è in questo momento che il Settebello, probabilmente, vince la sua partita. L’Italia si ricompatta e capovolge lo score in metà del terzo periodo con Di Fulvio e la doppietta di Echenique. Poi Di Fulvio si scatena e scarica altre due fucilate, nel mezzo però l’Ungheria non molla e si aggrappa a Zalanki e all’ultimo intervallo è 7-6. Echenique riporta i suoi sul +2 ma il match è lontano dal trovare un vero padrone. I magiari mettono la freccia sul 9-8, Presciutti pareggia 9-9 e negli ultimi 10 secondi Del Lungo salva in modo miracoloso nell’uno contro uno su Jansik. Si va ai rigori e purtroppo Vogel è un muro: ne para addirittura tre (Di Fulvio, Fondelli e Di Somma) e stende di fatto gli azzurri in una sconfitta che fa davvero male.