“Ricorso al Tas? Abbiamo già fatto due ricorsi presso la Federazione mondiale e sono stati respinti. Stiamo aspettando le motivazioni per il ricorso al Tas, se lo faremo sarà per dare riscontro formale al nostro disappunto ma non credo che sortirà gli effetti sperati”. Lo ha detto il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, commentando da Casa Italia la possibilità di un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport per la contestata decisione presa dagli arbitri, che – dopo il richiamo del Var – hanno trasformato il gol di Condemi del 3-3 in gioco violento, quindi espulsione per l’atleta azzurro (il quale però aveva colpito un avversario in maniera del tutto fortuita, considerata la dinamica dell’azione) e rigore per l’Ungheria.
“La motivazione data in appello è che l’appello non può modificare un risultato di una competizione e questo è allucinante – ha aggiunto -. Allora perchè uno va in appello? Spero non si tratti di malafede ma che sia un errore plateale ma incomprensibile. Era evidente che l’intenzione del ragazzo non era colpire l’avversario ma tirare in porta, allucinante che non abbiano la capacità di vedere la differenza fra un atto violento con un gesto atletico eccezionale”.
“E’ un dramma – ha affermato Barelli – Si perde e si vince ma qui è stato dato un fallo grave quando la violenza non c’è stata, la violenza è stata tirare la palla in porta e segnare un gol. Poi la mano è finita sul volto dell’avversario, è stato annullato il gol per brutalità, è stato dato un rigore all’Ungheria e noi siamo stati per 4 minuti con l’uomo in meno in acqua. Se non fosse accaduto ciò è evidente che le cose sarebbero state inquadrate in maniera diversa e non saremmo finiti ai rigori. È stato un errore bestiale stigmatizzato da tutti, sui social, sui media internazionali specializzati. C’è arrivata solidarietà da parte di tutti ma i nostri ragazzi non sanno che farsene di questa solidarietà, sono disperati per un’opportunità persa non per colpa loro ma dell’arbitraggio”.