Olimpiadi Parigi 2024

Parigi 2024, il pagellone olimpico degli azzurri: promossi e bocciati della spedizione francese

Parigi 2024 generica
Parigi 2024 generica - Foto Eliot Blondet/ABACAPRESS.COM

Cala il sipario sulla 33ª edizione dei Giochi Olimpici. Terminati i sedici giorni di gare a Parigi è ora di tracciare il bilancio generale, con voti e pagelle, dell’Olimpiade degli azzurri in terra francese. L’Italia ha chiuso al nono posto nel medagliere pareggiando il numero di medaglie di Tokyo (40), ma migliorando posizione finale e, soprattutto, numero di medaglie d’oro conquistate (12 contro 10). Non deludono nel complesso nuoto e scherma. L’atletica non riesce a riconfermarsi e delude la pallanuoto. Imprese storiche di pallavolo femminile e tennis

IL MEDAGLIERE AGGIORNATO

IL PAGELLONE OLIMPICO IN ORDINE DI SPORT

ARRAMPICATA SPORTIVA
Nel complesso un’Olimpiade sufficiente. Al femminile non ci si aspettavano grandi acuti tra Beatrice Anna Colli, Laura Rogora e Camilla Moroni, ma probabilmente la semifinale era alla portata di Matteo Zurloni (voto 6) nella speed maschile. Molto sfortunato il campione mondiale in carica, eliminato dal cinese (poi argento) per soli due millesimi (4.997 contro 4.995).

ATLETICA
Era improbabile una riconferma degli storici cinque ori di Tokyo, che non sono nemmeno riusciti a salire sul podio nelle rispettive gare. Nella marcia 20 km Massimo Stano (voto 6) sfiora il podio e si piazza al quarto posto, mentre Antonella Palmisano (voto 5) delude e si ritira nella marcia rivelando poi di essere positiva al covid. Lo sfortunatissimo Gianmarco Tamberi (voto s.v) partecipa alla finale del salto in alto, ma debilitato in maniera quasi totale dai calcoli renali avuti cinque giorni e il giorno stesso della gara. Stefano Sottile (voto 8), sempre nell’altro, prova a fare le veci di Tamberi e per poco non ci riesce. Il 26enne di Borgosesia è quarto nonostante il season best di 2.34. Decisivo l’errore commesso a 2.31, che inchioda ai piedi del podio l’azzurro in favore del qatariota Barshim. Marcell Jacobs (voto 7) chiude al quinto posto i 100 metri, ma torna a correre quasi ai livelli di Tokyo (9.85) e per poco non trascina la 4×100 al secondo podio olimpico consecutivo. 4×100 che agli ultimi 100 metri, quelli di Filippo Tortu (voto 4), si trovava appaiata al Giappone in prima posizione dopo tre grandi frazioni di Melluzzo, Jacobs e Patta, ma ha concluso al quarto posto con un deludente 9.20 del milanese, che non è neanche riuscito a centrare la finale nei 200 metri. Probabilmente è una delle medaglie di legno (22 in totale) più dolorose dei Giochi. Nadia Battocletti (voto 8.5), dopo il quarto posto nei suoi 5.000 metri, sfiora l’impresa nei 10.000 disintegrando il record italiano e prendendosi una storica medaglia d’argento mettendosi dietro quasi tutte le kenyane e le etiopi. Le altre due medaglie arrivano dai salti. Nel lungo Mattia Furlani (voto 8.5) si candida ad essere una delle colonne portanti dell’atletica italiana nel prossimo decennio. Medaglia di bronzo per il classe 2005 di Marino, che finisce dietro solo all’imbattibile Tentoglou (oro con 8.48) e al giamaicano Pinnock (8.36) di due centimetri. Diventa realtà anche la favola di Andy Diaz Hernandez (voto 8). Diventato italiano l’1 agosto, l’italo-cubano, solo otto giorni dopo, conquista una grande medaglia di bronzo nel salto triplo. Ottenuto il massimo vista la superiorità di Diaz Fortun (17.86) e Pichardo (17.84), che rifilano 20 centimetri al buon Andy Diaz (17.64). Larissa Iapichino (voto 6.5) chiude ai piedi del podio nel salto in lungo. 6.87 per l’azzurra, che non trova lo spunto necessario per insidiare la americane Davis-Woodhall (oro in 7.10) e Moore (bronzo in 6.96) e la tedesca Mihambo (6.98). Delude Leonardo Fabbri (voto 5) che, dopo delle grandi prove in Diamond League, l’argento ai Mondiali di Budapest e l’oro agli Europei di Roma, non va oltre il quinto posto nel getto del peso. 21.70 per l’azzurro, che chiude con quattro nulli e ben lontano dai 22 metri tenuti per tutto il 2024. Ci si aspettava di più anche da Lorenzo Simonelli (voto 5). L’oro agli Europei di Roma nei 110 ostacoli rimane fuori dalla finale a causa di un errore nel penultimo ostacolo. Grande rammarico, soprattutto per la condizione dimostrata nelle manifestazioni precedenti. Probabilmente si è fatta sentire la pressione dell’Olimpiade).

BEACH VOLLEY
Sia al maschile che al femminile è mancata un po’ di fortuna nel tabellone. Paolo Nicolai e Samuele Cottafava (voto 6) sbagliano l’esordio contro il Qatar, ma si riscattano alla grande battendo prima gli innocui australiani e poi i favoritissimi svedesi Ahman/Hellvig (poi oro). Agli ottavi ci sono gli americani Partain/Benesh, che vincono in due set senza particolari difficoltà eliminando la coppia di punta della spedizione azzurra. Nessuna giustificazione invece per Andrea Ranghieri e Adrian Carambula (voto 4.5), che escono ai gironi perdendo a sorpresa con la coppia cilena nella decisiva terza partita. Poca affinità di coppia ed eccessivo nervosismo, che portano al mancato raggiungimento degli ottavi di finale. Al femminile Valentina Gottardi e Marta Menegatti (voto 6.5) passano il girone senza particolari difficoltà e incontrano Hughes e Cheng. Le azzurre strappano un set alle americane, ma escono a testa alta al terzo parziale.

BOXE
Una delle note stonate di questa edizione dei Giochi. Ci si aspettava qualcosa in più sia da Aziz Abbes Mouhiidine (voto 5.5) che da Irma Testa (voto 5). Entrambi eliminati subito, ma il voto non può essere troppo basso per Mouhiidine dal momento che è uscito contro l’uzbeko Mollojonov, poi oro olimpico. Testa, invece, è stata sconfitta dalla cinese Xu, poi uscita ai quarti di finale.

CANOA E CANOTTAGGIO
Due sport poco sponsorizzati in Italia, che alla fine portano sempre le medaglie. Giovanni de Gennaro (voto 8.5) è d’oro nel kayak, mentre Gabriele Casadei e Simone Tacchini (voto 7.5) conquistano l’argento nel C2 500 metri. Dal canottaggio arrivano altri due argenti. Nel doppio pesi leggeri Stefano Oppo e Gabriel Soares (voto 8) chiudono dietro solo all’imbattibile Irlanda di McCarty/O’Donovan e riescono a battere in volata la Grecia di Gkaidatzis/Papakonstantinou. La grande sorpresa arriva dal quattro di coppia. Luca Chiumento, Giacomo Gentili, Andrea Panizza e Luca Rambaldi (voto 8.5) battono le più accreditate Polonia e Gran Bretagna nella corsa alle medaglie tagliando il traguardo alle spalle della specialista Olanda.

CICLISMO
Non arriva l’oro da Filippo Ganna (voto 8.5) nella cronometro, argento dietro al fenomeno Evenepoel e protagonista di una grande rimonta su Van Aert, ma lo portano Chiara Consonni e Vittoria Guazzini (voto 9.5). Nella lotteria della Madison le azzurre battono le favoritissime olandesi (bronzo) e le britanniche (argento) e approfittano delle deludenti Danimarca (6ª) e Nuova Zelanda (9ª) per portare uno storico oro. Elia Viviani (voto 9) chiude il cerchio della sua carriera ciclistica e conquista un super argento in coppia con Simone Consonni (voto 8.5) nella Madison. I due azzurri si portano subito in testa a 40 punti nella grande confusione dei primi sprint e fanno gara di difesa fino alla fine. Il Portogallo di Leitao e Oliveira guadagna un giro su tutti nel finale e si prende l’oro vincendo poi lo sprint finale. Simone Consonni è protagonista anche nell’inseguimento a squadre, con Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan, che non riesce a difendere l’oro di Tokyo ma torna in Italia con il bronzo ottenuto battendo la Danimarca nella finale 3° e 4° posto.

GINNASTICA
Olimpiade da sogno con cinque medaglie portate a casa. Impresa epica di Alice D’Amato (voto 9.5) e di Manila Esposito (voto 8.5), che portano le prime medaglie nella storia della ginnastica artistica ottenendo un oro e un bronzo nella trave. Le azzurre sono brave a rimanere in piedi in una rocambolesca gara che ha visto gli errori delle favorite Simone Biles e Rebeca Andrade, rispettivamente piazzate al quinto e quarto posto. Dall’artistica arriva anche l’argento nel concorso a squadre. Nella ritmica Sofia Raffaeli (voto 8) è di bronzo nell’All-Around. Bronzo che arriva anche nel concorso a squadre dietro all’intoccabile Cina e a Israele.

JUDO
Una sola medaglia, ma del metallo più prezioso. Alice Bellandi (voto 10) conferma le aspettative della vigilia e conquista l’oro nei -78 kg. Un grande percorso quello della classe 1998 di Brescia, che la spunta sulla brasiliana Aguiar agli ottavi (1-0) e sulla portoghese Sampaio in semifinale (1-0) e vince con l’ippon il quarto di finale con l’ucraina Lytvynenko e la finale per l’oro con l’israeliana Lanir. Medaglia di legno per Manuel Lombardo (voto 7), arrivato fino al match per il bronzo attraverso i ripescaggi, sconfitto con ippon dal moldavo Osmanov. Niente da fare anche per Odette Giuffrida (voto 6), che esce in semifinale e perde la finale per il bronzo con la brasiliana Pimenta.

LOTTA
Dopo lo scandalo arbitrale, condannato anche dalle autorità della lotta, subito a Baku e la qualificazione ottenuta tramite i ripescaggi, Frank Chamizo (voto 5.5) non va oltre il primo turno nella lotta libera -74 kg. L’italo-cubano esce di scena con l’iraniano Emamichoghaei per 9-4.

NUOTO
Come in ogni manifestazione importante, il nuoto non delude mai e porta sempre le sue medaglie. L’eterno Gregorio Paltrinieri (voto 9), a un mese dai 30 anni, ritorna a medaglia (argento) nei suoi 1500 e conquista un grande bronzo negli 800. Gara velocissima quella dei 1500, nonostante la piscina meno profonda e decisamente più lenta, con l’americano Finke che è stato costretto a buttare giù il record del mondo per piegare la resistenza dell’oro di Rio 2016. Non è un’Olimpiade da 10 quella di Paltrinieri solo per il nono posto nella 10 km nella Senna, gara in cui ha affermato di non essere mai stato in grado di competere per il podio, sia per la preparazione incentrata sulla vasca sia per le difficoltà riscontrate nel nuotare a favore di corrente. Thomas Ceccon (voto 9) non sbaglia ed è d’oro nei 100 dorso. Battuta senza particolari patemi, e con una super seconda vasca, la concorrenza del cinese Xu e dell’americano Murphy. Ci si attendeva di più nei 200 dorso (fuori in semifinale) e nella deludente 4×100 mista (fuori in batteria). Ottima la frazione nel bronzo della 4×100 stile. L’mvp della spedizione italiana del nuoto è però Nicolò Martinenghi (voto 9.5). Nella lotteria dei 100 rana l’azzurro riesce a mettere la mano davanti a tutti e a conquistare il primo dei dodici ori dell’Italia. Gara combattutissima con Tete che ha chiuso in 59.03, con 0.02 di margine su Peaty e Fink (argento ex aequo) e 0.08 su Imoudu, sfruttando alla grande i buchi nell’acqua di Kamminga (6°), Qin (7°) e Corbeau (8°). Mancano le medaglie, ma non i quarti posti, al femminile. Benedetta Pilato (voto 7.5) sfiora l’impresa nei 100 rana. La classe 2005 pugliese è protagonista di una vasca e mezzo pazzesca, ma crolla negli ultimi 20 metri passando da un potenziale argento a un amaro quarto posto a un centesimo dal bronzo di Mc Sharry. Sono comunque ottime le prospettive future della tarantina. Doppia medaglia di legno per Simona Quadarella (voto 6.5) che, dopo la delusione nei 1500, si riscatta nuotando degli 800 di altissimo livello andando vicina al record italiano. Resta il rammarico per il bronzo sfumato nei 1500, con il vistoso calo negli ultimi 200 in favore della tedesca Gose, battuta regolarmente per tutto il 2024 nelle manifestazioni più importanti. Non è stata l’Olimpiade di Alessandro Miressi (voto 5). Probabilmente un feeling mai trovato con la vasca della Defense Arena. Nonostante il bronzo nella 4×100, i tempi non sono mai stati all’altezza delle sue grandi potenzialità. 48.04 nella rispettiva frazione della staffetta, trascinata da un incredibile Manuel Frigo (voto 8.5), e 47.95 nell’eliminazione in semifinale nei suoi 100 stile. Un capitolo da chiudere in fretta in vista dei Mondiali 2025 a Singapore. L’unica medaglia al femminile la porta Ginevra Taddeucci (voto 8.5), non in vasca ma nella 10 km nella Senna. Prestazione sorprendente dell’azzurra, che ha fatto gara di testa dall’inizio alla fine e ha ceduto il passo solo alla solita van Rouwendaal e a Johnson. Nella 10 km Domenico Acerenza (voto 6) non riesce a bissare il bronzo di Taddeucci. Il potentino viene beffato allo sprint dall’ungherese Bethelem e si deve accontentare della sesta medaglia di legno in carriera.

PALLANUOTO
La grande delusione dell’Olimpiade. Sia al maschile che al femminile si arrivava con tantissimo equilibrio e una Spagna leggermente avanti, tra gli uomini, e gli Usa favoriti, tra le donne. Il Settebello (voto 5), penalizzato dagli errori arbitrali, si fa riprendere nell’ultimo quarto e cade ai rigori contro l’Ungheria ai quarti di finale. I ragazzi di Campagna non sfruttano le eliminazioni a sorpresa di Grecia e Spagna in un torneo che alla fine vede trionfare la Serbia, uscita indenne dal girone nonostante avesse collezionato più sconfitte che vittorie. Meno amara l’eliminazione del Setterosa (voto 5.5), che sbaglia l’esordio contro la Francia ma riesce a passare il girone grazie alla vittoria sulla Grecia. Ai quarti le ragazze di Silipo fanno partita pari con l’Olanda per oltre due quarti, ma si sciolgono sul più bello uscendo dalla corsa alle medaglie. Olanda che poi ha conquistato il bronzo battendo gli Stati Uniti.

PALLAVOLO
Un’Olimpiade a due facce. Da una parte l’impresa storica del volley femminile (voto 10 e lode), dall’altra la deludente fase a eliminazione diretta del volley maschile (voto 5.5) che, dopo un’ottima fase a gironi, prima si salva rimontando uno svantaggio di due set al Giappone ai quarti, poi esce dominata da una grande Francia in semifinale (3-0) e chiude al quarto posto perdendo con gli Usa (3-0) il match per la medaglia. La scena se la prendono tutta le ragazze del maestro Julio Velasco (voto 10 e lode), che in pochi mesi è riuscito a rendere squadra un gruppo con tante individualità di altissimo livello. Torneo dominato dall’inizio alla fine con un solo set perso (esordio con la Repubblica Dominicana) e una serie di 17 set vinti fino alla prima medaglia d’oro nella storia del volley e la prima medaglia nella storia del volley femminile. Nulla da fare per la Serbia di Boskovic, la Turchia di Vargas e gli Stati Uniti, tutte sconfitte dalla superiorità, tecnica e tattica, delle azzurre trascinate da Paola Egonu (voto 9) e da una super Myriam Sylla (voto 10).

PENTATHLON MODERNO
La medaglia arriva, ma non da Elena Micheli (voto 5.5), che non va oltre il quinto posto al termine della laser run. Un sorprendente Giorgio Malan (voto 7.5) conquista il bronzo superando di soli quattro punti il messicano Hernandez. Bene anche Matteo Cicinelli (voto 6.5), che è quinto a nove punti dal connazionale.

SOLLEVAMENTO PESI
Delude Sergio Massidda (voto 5), che non trova misure allo strappo nei 67 kg, ma un eroico Antonino Pizzolato (voto 9) riesce a confermare la medaglia di bronzo a Tokyo 2020. Il siciliano, nonostante un problema alla schiena accusato nel primo tentativo allo slancio, riesce a sollevare 212 kg all’ultimo tentativo nella categoria degli 89 kg e a battere di un solo kg il moldavo Robu. Difficili da attaccare il colombiano Lopez e il nuovo fenomeno del sollevamento pesi Nasar. Il bulgaro classe 2004 domina la prova facendo segnare il record del mondo di 404 kg complessivi tra strappo e slancio.

SCHERMA
Spedizione nel complesso più che sufficiente. Ci si aspettava il ritorno alla medaglia d’oro, mancante a Tokyo, ed è arrivata, ma il fioretto femminile non ha portato il bottino previsto prima dei Giochi. Nell’individuale eravamo riusciti a piazzarne tre ai quarti, ma Arianna Errigo (voto 7) e Martina Favaretto (voto 6.5) sono state eliminate da Scruggs e Harvey. Alice Volpi (voto 8.5), la migliore delle azzurre, è uscita in semifinale per poi perdere la finale per il bronzo con Harvey. Le ragazze sono state brave a ricompattarsi e a conquistare la finale nella prova squadre. Volpi vince tutti e tre gli assalti, ma Errigo e Favaretto ne vincono uno in due e gli Stati Uniti ci beffano 45-39. Il fioretto maschile porta due medaglie d’argento. Una nella prova a squadre e una nell’individuale con un grande Filippo Macchi (voto 9), grande sorpresa del torneo e sconfitto tra le polemiche nella finale per l’oro contro l’atleta di Hong Kong Cheung per 15-14. Tante proteste nei confronti dell’arbitro, poi sospeso qualche giorno dopo la gara, che, sul 14-14, non ha assegnato per ben due volte la stoccata dell’oro a Macchi. Dopo tre medaglie d’argento, l’oro arriva finalmente con la prova a squadre della spada femminile. Finale da brividi al Grand Palais contro le padrone di casa della Francia. Dopo un inizio balbettante con una Rossella Fiamingo (voto 5.5), eliminata anche subito nel tabellone individuale, non in grande forma, le azzurre risalgono da uno svantaggio di 19-15 nelle ultimi tre assalti con Giulia Rizzi (voto 8) che avvicina l’Italia sul 21-20 e Mara Navarria (voto 7.5) che completa la rimonta per il 24-23 azzurro. L’assalto finale è di Alberta Santuccio (voto 9). A 8 secondi dalla fine l’Italia è sotto 29-28 e la catanese trova l’infilata del pareggio per il 29-29. Si va alla stoccata decisiva con Santuccio che completa l’impresa bucando Mallo-Breton per il 30-29 finale. Menzione anche per l’infinito Luigi Samele (voto 8.5), che a 37 anni suonati conquista la medaglia di bronzo nella sciabola individuale battendo l’ostico egiziano Elsissy 15-12.

TAEKWONDO
Uno sfortunato Vito Dell’Aquila (voto 7.5) non riesce a difendere l’oro di Tokyo 2020 nei -58 kg. L’azzurro, dopo un primo turno traballante contro il kazako Ababakirov, domina il quarto di finale contro l’ungherese Salim. È proprio in questo scontro che finisce l’Olimpiade del taekwondoka classe 2000. Dell’Aquila si procura uno strappo ai flessori nel finale di match contro Salim e si presenta in semifinale contro Magomedov in condizioni precarie. L’azero ne approfitta ed elimina l’azzurro, che non tornerà in pedana per i ripescaggi a causa dell’infortunio. A salvare la spedizione ci pensa Simone Alessio (voto 8.5). Nei -80 kg il livornese viene sconfitto ai quarti dall’iraniano Barkhordari e va ai ripescaggi. Ripescaggi dove prima batte l’uzbeko Jaysunov e poi si regala un sorprendente bronzo piegando l’americano Nickolas.

TENNIS
Olimpiade storica per uno sport che prima di Parigi 2024 aveva portato una sola medaglia in 128 anni di Giochi (vedi Parigi 1924 Uberto de Morpurgo). In questa edizione ne arrivano ben due. Lorenzo Musetti (voto 9) eguaglia de Morpurgo e riporta una medaglia dopo 100 anni. Il carrarino domina Zverev ai quarti e perde con Djokovic in semifinale andando a giocarsi il bronzo con Auger-Aliassime. L’azzurro vince il primo set e poi subisce per gli altri due la superiorità del canadese, ma nella lotta Musetti si esalta e piega il classe 2000 in due ore di battaglia. Sara Errani (voto 10 e lode) e Jasmine Paolini (voto 10) nel doppio femminile compiono l’impresa di vincere la prima medaglia d’oro nella storia del tennis italiano ai Giochi Olimpici. Il duo azzurro batte in finale la coppia russa Shnaider/Andreeva in un emozionante tie-break decisivo. Lode per Errani, che completa anche il golden Slam. Niente lode per Paolini vista la potenziale medaglia lasciata per strada nel singolare (vinta poi da Zheng) con la sconfitta con Schmiedlova ai quarti. Rammarico anche per Simone Bolelli (voto 5.5) e Andrea Vavassori (voto 6.5), che escono di scena al primo turno nel doppio maschile contro gli spagnoli Carreno Busta/Granollers. Un voto in più per Vavassori, che ha disputato anche il singolare (sconfitta con Ruud al secondo turno) e il doppio misto con Errani (sconfitta ai quarti). Incide sul voto anche il dritto sparato fuori su match point nel tie-break decisivo nel misto contro gli olandesi Koolhof/Schuurs. Due tornei per Luciano Darderi (voto 5.5), che viene eliminato al primo turno da Tommy Paul nel singolare e da Jarry/Tabilo nel doppio con Musetti. Discontinuo Matteo Arnaldi (voto 6), che gioca una gran partita d’esordio contro Fils, ma poi si spegne al secondo turno facendosi rimontare Koepfer. Sconfitte al primo turno, sia nel singolare che nel doppio, per Lucia Bronzetti (voto 5.5) ed Elisabetta Cocciaretto (voto 5.5).

TIRO A SEGNO E TIRO A VOLO
Due discipline poco sponsorizzate, ma che portano in questa edizione ben quattro medaglie. Federico Nilo Maldini (voto 8.5) e Paolo Monna (voto 8) sfiorano la doppietta oro-argento nella pistola 10m ad aria compressa. Argento per il primo e bronzo per il secondo dietro al fenomenale cinese Xie. Rammarico per Monna, che con un 8.3 all’ultimo tiro esce dalla lotta all’oro in favore del connazionale. Mantenendo le medie di tutta la gara il cinese sarebbe forse potuto essere più attaccabile da Monna che da Maldini. La medaglia d’oro arriva dallo skeet mixed team. Un incredibile Gabriele Rossetti (voto 10) e la solita Diana Bacosi (voto 9.5) battono in finale gli Stati Uniti del fenomeno Hancock. Ultimi 175 piattelli memorabili dell’azzurro, che commette un solo errore a giochi già conclusi. C’è anche spazio per Silvana Stanco (voto 8.5) che si prende un’agevole medaglia d’argento nel trap mettendosi dietro l’australiana Smith e la spagnola Molne Magrina. Prestazione incredibile della guatemalteca Ruano Oliva, che è oro con il record olimpico (45). Rammarico per Tammaro Cassandro (voto 7), che commette due soli errori in 150 piattelli nello skeet, ma sbaglia tre volte su cinque nella finale a eliminazione per le medaglie concludendo al quarto posto.

TUFFI
Festival delle medaglie di legno in una disciplina che ormai da anni vede i cinesi dominare e portare a casa gran parte delle medaglie d’oro e d’argento. Nel trampolino 3m una buona Chiara Pellacani (voto 7) chiude quarta a nove punti dal gradino più basso del podio, occupato dalla cinese Chang e a quasi 70 punti dall’oro dell’altra cinese Chen. Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia (voto 6.5) sono anche loro quarti nel trampolino 3 metri sincro, ma ben staccati dal terzo posto di Harding/Laugher. Gli azzurri concludono la serie con 30 punti in meno dei britannici e con 40 punti di margine sulla quinta piazza. Il terzo legno su quattro finale lo prende di nuovo Pellacani ma, questa volta, in coppia con Elena Bertocchi nel trampolino 3m sincro.

VELA
Il pagellone si chiude con la disciplina in cui l’Italia è più dominante. Ruggero Tita e Caterina Banti (voto 10 e lode) sono gli unici a confermare l’oro di Tokyo e dominano un’altra volta nel Nacra 17. Sei vittorie su dodici regate e una medaglia d’oro che non è mai stata in discussione. La ciliegina sulla torta la mette Marta Maggetti (voto 9.5), che si inventa la seconda medaglia d’oro della vela nel windsurf. L’azzurra, davanti agli occhi dei suoi genitori, scatta da terza e rimonta l’israeliana Kantor (argento) e la britannica Wilson (bronzo) prendendosi il gradino più alto del podio nelle acque di Marsiglia.

 

 

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