Grande tensione e dibattito politico intorno alla partecipazione di Israele alle Olimpiadi di Parigi 2024. A infiammare il confronto sono state le parole del deputato Insoumis, Thomas Portes, secondo cui la delegazione israeliana “non è benvenuta” in Francia per i Giochi. Sul tema si è espresso con ben altri termini Stephane Sejourné, ministro degli Esteri francese presente a Bruxelles per partecipare al Consiglio Esteri dell’Unione Europea.
‘Tengo a dire, a nome della Francia, che la delegazione israeliana è benvenuta in Francia per questi Giochi Olimpici. Avrò, del resto, l’occasione di ribadirlo al governo israeliano”. Queste le parole del capo della diplomazia transalpina, che definisce le parole di Portes “irresponsabili e pericolose”.
Sabato scorso, durante un comizio a supporto del popolo palestinese, Thomas Portes ha usato toni durissimi: ”Considero che la diplomazia francese debba fare pressione sul Cio affinché la bandiera e l’inno israeliano non vengano ammessi durante queste olimpiadi come avviene per la Russia”. A queste dichiarazioni ha risposto anche il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, che in maniera non troppo velata ha accusato Portes di antisemitismo oltre che di ”mettere il mirino sulla schiena degli atleti israeliani”.
Una situazione non certo semplice quando ormai mancano pochi giorni alla Cerimonia d’Apertura delle Olimpiadi, con Israele che sfilerà lungo la Senna sullo stesso barcone della delegazione italiana.