Mattia Furlani non cerca alibi e non polemizza sull’efficienza del villaggio olimpico. Tante le polemiche, dall’approvvigionamento di cibo alla mancanza di aria condizionate nelle stanze, ma il saltatore azzurro taglia corto. “Ho fatto gare in cui si sopravviveva peggio. A quanto pare nessuno ha fatto gare regionali… – sottolinea – Lo Stade de France? Un Contesto da paura. La pedana è particolare, fare 8 metri oggi non era per tutti. Ora che ho calibrato meglio la rincorsa bisogna riproporla al primo salto in finale“. Ora potrà proseguire nella sua rincorsa verso il sogno di una medaglia. “Nel periodo di Tokyo saltavo in alto, nemmeno l’ho guardata la finale di lungo. Fa un certo effetto stare in finale tre anni dopo”.