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Parigi 2024, Mattarella consegna al Quirinale il tricolore ai portabandiera Olimpiadi e Paralimpiadi

Foto Sportface

Grande emozione questa mattina per la cerimonia di consegna del tricolore al Quirinale da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai due portabandiera italiani alle Olimpiadi di Parigi 2024, Arianna Errigo e Gianmarco Tamberi, e ai due portabandiera italiani alle Paralimpiadi di Parigi 2024, Ambra Sabatini e Luca Mazzone. Mattarella, arrivato alle ore 11 in perfetto orario, ha stretto la mano a uno a uno agli atleti presenti, tra cui Tamberi, Errigo e Jacobs, prima di salutare i dirigenti sportivi e prendere posto, quindi è stato eseguito l’inno di Mameli. Tra i presenti anche il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi. Alle 11.33 il presidente Mattarella, accompagnato da Malagò, ha consegnato la bandiera italiana a Errigo e Tamberi, quindi coadiuvato da Pancalli ha consegnato il tricolore anche a Sabatini e Mazzone. E hanno preso la parola i quattro atleti azzurri selezionati per questo prestigioso ruolo.

Così Arianna Errigo: “Come alfiere dell’Italia, ci tengo a rappresentare noi, mamme e atlete, e i loro sogni. Alle donne voglio dire: credete in ciò che desiderate, sempre. Essere con voi è un’emozione immensa. Quando ho saputo di essere la portabandiera, non ho dormito per diverse notti, un fatto paradossale visto che ho due bambini piccoli. Le emozioni per me sono tutto, con la scherma ne ho vissute tante, ma da poco la vita me ne ha regalate due enormi, i miei due bambini. È stata dura, ho sofferto molto, la fatica è tanta, allenarsi è difficile e ci sono le preoccupazioni per i primi malanni dei bambini, ma ce l’ho fatta e di questo sono fiera. Oggi sono qui a rappresentare il mio Paese e posso dirlo, mi sento un’atleta più matura e una mamma più felice, perché continuo a fare quello che ho sempre amato fin da piccola”.

Questo il commento di Gianmarco Tamberi: “Ci tengo a ringraziare il Presidente per essere stato presente in questi ultimi due giorni degli Europei e gioire con noi. Siamo giunti a 11 ori, a un solo oro dal record assoluto di qualsiasi nazione agli Europei. Ho tremato quando ho saltato, ma sapevo che non potevo non tornare a casa con la medaglia d’oro. Noi atleti siamo ambasciatori dell’Italia, che fanno di tutto per portare il nome dell’Italia. Sogno di portare con al mio fianco Arianna Errigo la bandiera della nazione più unita al mondo. Ricevere da lei il tricolore italiano è un onore che non avrei mai immaginato di avere da alfiere di questa nazionale le do la mia parola che faremo di tutto per rendere lei e l’intera Italia orgogliosi, mai ci arrenderemo per la fatica, mai ci faremo schiacciare dalla paura di non essere all’altezza, mai faremo un passo indietro. L’azzurro rappresenta le nostre radici e la nostra storia. Siamo consapevoli che ogni singolo successo potrà portare felicità nelle case dei nostri connazionali”.

Parla anche Luca Mazzone: “Sono alla mia sesta Olimpiade ma ora essere alfiere mi onora e mi riempie di orgoglio. Spero che torneremo qui dopo le Paralimpiadi, per la riconsegna, con un pullman pieno di medaglie. Lo sport mi ha dato e ci dà tante opportunità. Voglio ringraziare alla fine due donne: mia madre quando facevo nuoto da ragazzo e mia moglie che mi segue ora e si preoccupa sempre per me”.

Infine, una commossa Ambra Sabatini: “Sono qui con grande orgoglio ed emozione per ricevere la bandiera che porterò alle Paralimpiadi e prima di tutto voglio ringraziare di aver pensato a me. Come tutti le azzurre e gli azzurri, darò tutto per essere all’altezza. Approfitto di questa solenne occasione, anche per lanciare un messaggio, dicendo che lo sport e il solo luogo al mondo dove volontà ed emozione vanno di pari passo”. 

La chiusura è affidata al capo di Stato: “In questo periodo l’assemblea dell’Onu ha chiesto una tregua olimpica sulla moda di quanto avveniva nell’antica Grecia. Non so se avverrà, la richiesta si scontra con l’ottusità di chi scatena queste guerre. Ma il messaggio che lancerete voi atleti è un messaggio di convivenza, amicizia, collaborazione altrettanto importante. Vorrei fare i complimenti ad Arianna Errigo per la capacità eccellente di far fronte a due impegni diversi, quello di mamma e quello di campionessa. È una dimostrazione straordinaria” – ha aggiunto Mattarella –  Spero si avveri l’auspicio di Luca Mazzone, speriamo di tornare con un pullman di medagliati, ma sarà il vostro comportamento ad onorare l’Italia. A Tokyo avete ottenuto una quantità di successi incredibile. Non faccio previsioni per Parigi, ma sono certo che impiegherete tutto il vostro impegno nella lealtà sportiva e nel rispetto verso gli avversari: questa sarà la nostra prima vittoria”.

Prima, era stata la volta delle dichiarazioni delle figure istituzionali presenti, a cominciare dal numero uno del CONI, Giovanni Malagò, che non si è certo nascosto: “A Parigi non solo vogliamo ma anche possiamo battere il record di Tokyo. Vogliamo rimanere nella top-10 mondiale e rimanere la prima nazione in Europa. Il modello italiano è multidisciplinare, e per molti nel mondo è oggetto di studio, un esempio. La sua presenza alla cerimonia d’apertura di Parigi 2024, il 26 luglio, ci rende orgogliosi, così come la sua presenza il giorno prima all’inaugurazione di Casa Italia”.

Quindi ha preso la parola il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli: “Abbiamo grandi obiettivi, promettiamo emozioni. Per noi sarà una edizione record come numeri e aspettative. Abbiamo obiettivi sportivi molto alti, ma ci saranno anche grandi emozioni. Speriamo, presidente, di renderla orgogliosa e di farla sorridere come ha fatto all’Olimpico, per gli Europei di atletica. A Parigi vogliamo scrivere un’altra formidabile pagina di eccellenza per lo sport italiano”.

Così invece il ministro dello sport, Andrea Abodi: “E’ un’edizione dei Giochi che torna all’abbraccio, alla presenza del pubblico. Abbiamo quasi dimenticato cosa e’ successo alcuni anni fa ma deve restare nei nostri cuori come monito. E’ la prima edizione dopo l’ingresso dello sport in Costituzione. Il motto, olimpico nel suo quarto elemento, ‘communiter’, lavorare insieme, dell’essere comunità facendo prevalere il bene e gli interessi comuni. Lo sport lo dimostra ogni giorno e lo ha dimostrato nei giorni scorsi. Ci siamo addormentati con squadre che si abbracciano. Con la 4×100 che e’ il simbolo dello sport stesso”.

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