Olimpiadi Parigi 2024

Parigi 2024, Malagò: “Si può migliorare Tokyo. Tregua olimpica? Ci spero”

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto LiveMedia/Fabrizio Corradetti

Quando mancano 11 giorni alla cerimonia inaugurale di Parigi 2024, il presidente del Coni Giovanni Malagò fa il punto in un’intervista a Tpi. “In questo lungo periodo la Federazione, i tecnici, la preparazione olimpica hanno lavorato molto bene: si è acquisita una serie impressionante di risultati a livello continentale e mondiale – spiega il numero uno dello sport italiano – Nello sport questo non significa assolutamente nulla, perché devi ricominciare tutto da capo e devi dimostrarlo in quello specifico momento, ma allo stesso tempo significa moltissimo perché ci sono i presupposti tecnici per fare un risultato ancora migliore rispetto a quello di Tokyo”.

L’Italia appare competitiva in tantissimi sport. “Avevamo delle ‘roccaforti’ come nostro terreno di caccia: ad esempio la scherma, definita la cassaforte del medagliere italiano – prosegue Malagò – Oggi invece è tutto molto più spalmato, grazie a un lavoro minuzioso e di grande competenza, che parte da due presupposti. Il primo riguarda le caratteristiche del nostro Paese, la territorialità, le scuole di sport, l’ingresso nel panorama olimpico di nuove discipline come lo skate, il surf, l’arrampicata, la danza sportiva. Il secondo riguarda un fatto estremamente pratico: se negli sport in cui tradizionalmente vai bene qualcosa non funziona, se non hai un piano B non ottieni il risultato. Questo ci consentirà, o ci consentirebbe, di fare comunque risultato”.

Riuscirà l’Olimpiade a fermare i conflitti mondiali? Malagò ammette di essere ottimista nella vita e penso che la speranza sia sempre l’ultima a morire. Abbiamo ancora diversi giorni davanti. Me ho anche molto parlato con il presidente del Cio. Non voglio dire che siamo l’unica speranza perché risulterebbe presuntuoso, ma al G7 in Puglia i leader mondiali si sono augurati il rispetto della tregua olimpica: significa che evidentemente non hanno cavato un ragno dal buco dai canali diplomatici e adesso si aggrappano a questa”. 

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