Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in vista dei Giochi di Parigi 2024: “Superare le 40 medaglie di Tokyo è complicato, ma vogliamo farlo e abbiamo delle possibilità di compensazione, come successo in Giappone con il passo falso della scherma attutito dal successo inaspettato dell’atletica. A tal proposito, soltanto un matto può sperare di conquistare ancora 5 ori nell’atletica, ma c’è l’opportunità di vincere di più con medaglie diverse. E ricordo che nel medagliere, per il Cio come per me, non contano il numero di ori ma delle medaglie“. Malagò ha poi snocciolato alcuni numeri: “Ora che il nuoto ha definito la sua squadra siamo a 355 azzurri, 186 uomini e 169 donne in 27 sport su 32 in programma. C’è ancora il punto interrogativo del basket, ma contiamo di battere i 384 di Tokyo perché mancano le quote dell’atletica leggera“.
“Una soddisfazione grandissima, oltre che un segnale importante, è quella di aver qualificato almeno un atleta per ogni federazione di sport individuali. La cosa più bella è che quando vedi tutti questi ragazzi insieme realizzi che si gasano tra di loro – ha aggiunto il numero uno del Coni – Multidisciplinarità dello sport italiano? Una battaglia in cui ho sempre creduto. Il fatto di essere un paese calciofilo non impedisce di amare altri sport, basta guarda l’audience dell’atletica o del tennis. Per le medaglie sarà battaglia tra uomini e donne per chi ne otterrà di più. Gli atleti più forti che abbiamo? Caterina Banti e Ruggero Tita del Nacra 17 di vela“.