Il Team Usa di lotta si prepara all’esordio, in programma tra il 27 e il 28 luglio, ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Oggi hanno parlato in conferenza stampa Kyle Snyder (lotta libera uomini -97kg), Helen Maroulis (lotta libera donne -57 kg), Kyle Dake (lotta libera uomini -74 kg), Sarah Hildebrandt (lotta libera donne -50 kg) e Adam Coon (lotta greco-romana -130 kg).
Snyder (oro a Tokyo 2020 nei -97 kg e argento a Rio 2016 nei -97kg): “Credo molto in me stesso, ma penso che la mia fede in Dio sia stata fondamentale per il prosieguo della mia carriera. Nonostante io abbia partecipato tantissime volte ai Giochi, sono sempre emozionato di essere qui con i miei compagni. È un grande onore per me fare parte di una squadra del genere. Il mio principale avversario non ci sarà (Sadulaev, oro con vittoria in finale su Snyder ndr.), ma ci saranno tutti gli altri migliori atleti del mondo. In questo sport tutti possono vincere. Dipenderà molto dalle sensazioni che avrò una volta sul ring. Sotto l’aspetto mentale non mi sento vulnerabile. L’aspetto fisico, invece, può variare di giorno in giorno”.
Maroulis (oro a Rio 2016 nei -53 kg e bronzo a Tokyo 2020 nei -57 kg): “Ho iniziato a fare boxe a sette anni. Essere qui è il mio sogno. Amo il mio team e i miei allenatori e non vedo l’ora di iniziare. Sono alla mia terza Olimpiade e credo di essere maturata molto rispetto al mio esordio. A Tokyo sono riuscita ad ottenere il bronzo, ora l’obiettivo è confermare o migliorare i miei risultati. Cerco di rimanere sempre in contatto con la mia famiglia, nonostante io non riesca a vederla spesso. La vittoria di un oro olimpico aumenta molto l’importanza di uno sport in un Paese. Non so se sarà la mia ultima Olimpiade, dipenderà molto da come il mio corpo reagirà nei prossimi anni, ma probabilmente lo sarà”.
Dake (bronzo a Tokyo 2020 nei -74kg): “Penso che per arrivare alla medaglia d’oro servano diversi fattori. Bisogna avere delle grandi capacità fisiche, ma anche mentali. Non è facile non avere infortuni in questo sport. Quando ero al college ho avuto i primi problemi alla caviglia. Ho avuto tanti infortuni al ginocchio e al piede, che mi hanno costretto a varie operazioni. L’importante è riuscire a recuperare al meglio dai problemi”.
Hildebrandt (bronzo a Tokyo 2020 nei -50 kg): “Credo sia molto importante il lavoro mentale nel nostro sport. La nostra squadra è migliorata molto rispetto agli ultimi tre anni. Sono dove voglio essere e voglio scoprire come e quanto siamo migliorati come Team Usa. Sono molto serena e il mio obiettivo è migliorare costantemente. La medaglia per me non è un’ossessione. La mia famiglia è molto contenta per quello che ho fatto e sto facendo nella mia carriera”.
Coon: “Sarà incredibile partecipare alle Olimpiadi. Vengo da qualche problema fisico, ma ora mi sento abbastanza bene. Sono contento di essere tornato a combattere (gennaio 2023 ndr.) e di essermi riuscito a qualificare per i Giochi, cosa che non ero riuscito a fare a Tokyo. Sono emozionato di essere qui. Sarà una grande occasione per competere con i migliori atleti al mondo”.
Infine è stato chiesto ai sei americani che sport avrebbero fatto se non avessero scelto la lotta.
Dake: “Amo il golf e credo sia uno sport molto divertente. Ci gioco spesso”.
Snyder: “Non ho mai pensato a uno sport diverso dalla lotta, ma probabilmente proverei il golf”.
Hildebrandt: “Adoro giocare a tennis, ho preso lezioni e sono abbastanza brava a giocarci”.
Maroulis: “Se non dovessi fare la lottatrice, probabilmente farei skateboard”.
Coon: “Ho fatto football americano all’high school, penso che tornerei a praticarlo“.