Imane Khelif, pugile algerina al centro del caso boxe ai Giochi di Parigi 2024, parla per la prima volta dell’incontro con Angela Carini, terminato dopo appena quarantasei secondi a causa del ritiro dell’azzurra. Nei giorni precedenti, l’atleta nordafricana era stata vittima di una campagna di sospetti e di accuse sulla sua identità sessuale. Khelif spiega ai microfoni di SNTV: “La pugile italiana mi conosce bene da anni, perché mi sono spesso recata in Italia ad allenarmi come membro della squadra nazionale. Mi sono allenata con lei e con gli allenatori, che mi conoscono da quando ero più giovane. Hanno usato questa campagna diffamatoria per cercare di indebolirmi“. “Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto – ha concluso -, tutti gli uomini e le donne algerini, tutte le persone del mondo arabo e il mondo intero che si è schierato dalla mia parte in questa feroce campagna contro di me. Il bullismo ha conseguenze devastanti e può distruggere le persone, uccide i pensieri, lo spirito e la mente, divide i popoli. La mia famiglia a casa in Algeria è preoccupata. Li sento due volte a settimana, spero non siano troppo profondamente feriti da tutto questo. Vincere l’oro sarebbe la mia miglior risposta”.