Manuel Lombardo conclude con una cocente delusione il suo percorso alle Olimpiadi di Parigi 2024, cedendo al moldavo Adil Osmanov in finale per il bronzo nel torneo di judo maschile (categoria -73). Il piemontese, dopo aver brillantemente superato il polacco Stodolski con due waza-ari, deve faticare un po’ di più contro il thailandese Terada agli ottavi, battendolo comunque con un waza-ari. Poi, però, ai quarti ecco il forte kosovaro Gjakila, che la spunta al golden score per l’hansoku-make ai danni di Lombardo, arrivato dopo tre shido, l’ultimo dei quali abbastanza dubbio. Cancellata la delusione e il ricordo delle relative polemiche per l’uscita di scena ai quarti dopo una decisione arbitrale contestata, un’altra doccia fredda per Lombardo ai Giochi Olimpici: persa la finale per il bronzo con Osmanov in gloria per via di un ippon, seconda medaglia in totale per i moldavi.
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Il percorso di Lombardo nel tabellone dei sedicesimi di finale è iniziato contro il polacco Stodolski, battuto in un minuto e mezzo circa grazie a due “waza ari” nel giro di pochi secondi. Più insidioso l’incontro degli ottavi di finale, dove il thailandese Terada si è rivelato avversario ostico. Entrambi collezionano cartellini gialli, con lo “shido” ricevuto per la passività , ma alla fine il waza-ari di Lombardo a 50 secondi dal termine vale la vittoria allo scadere del tempo. Ai quarti c’è il forte kosovaro Akil Gjakova sulla strada dell’azzurro: il torinese, già quinto ai Giochi di Torino, prende per primo l’iniziativa, poi subisce un po’ nel restante tempo dei quattro minuti standard. Si va così al golden score e l’italiano si arrende in modo controverso per hansoku-make al terzo shido, venendo così sconfitto per 10-0 al sommarsi delle tre sanzioni, ma tra i fischi del pubblico, anche quello neutrale, che non ama vedere incontri risolti senza un waza ari o un ippon. Ai ripescaggi l’azzurro si sbarazza agevolmente del canadese Margelidon e approda in una delle due finali per il bronzo, persa però in seguito contro il moldavo Osmanov, quest’ultimo bravo a piegare la resistenza dell’azzurro con un ippon dopo aver superato un iniziale momento di difficoltà .