“Quando il mondo pensa ai francesi le prime cose che vengono in mente sono: arrogante e ridicolo. Ecco speriamo di evitare tutto questo“. Sono queste le parole, in un’intervista a Repubblica, di Patrick Boucheron, famoso storico francese, pubblicato anche in Italia, fra gli autori dello spettacolo per l’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024. Per la cerimonia di apertura, in programma oggi, spiega: “In generale non abbiamo avuto diktat politici dall’alto. Il problema non era se lo spettacolo sarebbe piaciuto al Cio o a Macron. La difficoltà era insita nell’innovazione di voler mettere parata e spettacolo insieme in un contesto urbano, sul fiume, con una quantità di vincoli come il livello e il flusso dell’acqua, il meteo, la sicurezza, i droni, il piombo sui tetti“.
Boucheron ha poi aggiunto qualche dettaglio: “Nella cerimonia ci sono dei cliché, ma anche qualche trasgressione. Anche se non posso entrare nei dettagli, lungo il percorso ci saranno dodici scene, ognuna suscita emozioni diverse, ci sono anche l’ansia, il disagio. La candidatura di Parigi è nata dopo gli attentati del 2015. Era anche un modo di riparare la nostra società. E qualcosa rimane. Abbiamo cercato innanzitutto di prendere in giro i nostri difetti. Nello spettacolo di Londra 2012 mi era piaciuta una forma di autoironia. E così ci siamo chiesti: agli occhi del mondo, cos’è un francese? Per molti è qualcuno di ridicolo e arrogante. Ecco abbiamo cercato di non esserlo o comunque approcciare con umorismo questi difetti“.