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“Ho appreso la decisione durante la riunione del Consiglio del World Athletics a Monaco. Tutte le federazioni hanno fatto il possibili per convincere il Cio. Il problema è che tutti gli atleti professionisti in Russia sono legati a strutture militari implicate nell’invasione in Ucraina. Provo un misto di collera e tristezza”. A parlare, a proposito della decisione del CIO di far partecipare gli atleti russi ai Giochi di Parigi sotto bandiera neutrale, è l’ucraina Nataliya Dobrynska, oro olimpico nell’heptathlon nel 2008, in un’intervista rilasciata a Le Parisien. “Ne ho parlato personalmente anche con il presidente del Cio, Thomas Bach, ed ho sentito la sua reticenza: ho visto paura nei suoi occhi, sapeva di difendere una decisione potenzialmente ingiusta. Avrebbe potuto fare di più ma è una questione di personalità e carattere…”, ha aggiunto.
“Gli atleti russi dicono di non aver sostenuto l’invasione? Temo che alcuni ci prendono in giro. Abbiamo già visto atleti russi che, nella ginnastica per esempio, hanno mostrato la Z che simboleggia l’invasione ucraina. Io non vorrei incrociare dei russi al villaggio olimpico”. La Dobrynska non è però d’accordo con l’idea del governo di Kiev di boicottare Parigi 2024: “Sarebbe una cattiva idea. Abbiamo l’opportunità d mostrare al mondo cosa accade nel nostro paese e che resistiamo nonostante tutto. Non andare significherebbe perdere l’occasione di apparire sui media, di parlare agli altri atleti e ai tifosi”.
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