La vittoria di Imane Khelif nei quarti di finale della categoria 66 kg di boxe contro l’ungherese Anna Luca Hamori lascerà degli strascichi, come peraltro era prevedibile viste le polemiche degli ultimi giorni. Il Comitato olimpico ungherese si è espresso con una nota: “Abbiamo sempre creduto e crederemo che ogni partita, incontro e competizione debba essere decisa sul campo. Pertanto, né per Hamori a livello personale né per il nostro Comitato Olimpico è mai stata un’opzione non combattere e non competere in nessuno degli incontri. Siamo un membro di lunga data e leale della famiglia olimpica internazionale. Ma le competizioni di pugilato di Parigi 2024 hanno avuto e avranno le loro conseguenze“.
La nota poi prosegue: “Queste conseguenze dovranno essere debitamente valutate dopo i Giochi di Parigi. Siamo convinti al 100% che il Cio prenderà le decisioni necessarie e siamo anche convinti al 100% che prenderà le decisioni giuste. Naturalmente, la famiglia olimpica ungherese parteciperà debitamente a tale procedura di valutazione e decisionale“. Infine la conclusione della nota: “Complimenti a Imane Khelif e a tutte le atlete della categoria 66 kg che sono arrivate alle semifinali e augurano loro una carriera di successo qui a Parigi e dopo i Giochi“.