Il Comitato Olimpico Internazionale e la Paris 2024 Boxing Unit hanno pubblicato un comunicato congiunto per porre fine alla questione che riguarda Imane Khelif (che questa mattina ha vinto per ritiro contro l’azzurra Angela Carini) e la taiwanese Lin Yu-ting. Sottolineando che “ogni persona ha diritto a praticare lo sport senza discriminazioni”, le due autorità si sono dette “rattristate per gli abusi che le due atlete stanno ricevendo”, puntando il dito anche contro le “informazioni ingannevoli” divulgate nei loro confronti. Infatti, le due atlete competono “da diversi anni”, anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020, oltre che in diversi mondiali e altre competizioni organizzate dall’IBA. E proprio la decisione di quest’ultima di escludere Khelif e Yu-ting dalle competizioni è stata definita “arbitraria”, un provvedimento del segretario generale solo successivamente ratificato dal Consiglio e adottato senza un giusto processo. “L’aggressione che sta avvenendo nei confronti delle due atlete è basata interamente su questa decisione arbitraria, che è stata presa senza una procedura adeguata, soprattutto considerando che le due atlete gareggiavano da anni ad altissimi livelli”, spiega il Cio, ricordando inoltre che il riconoscimento dell’IBA è venuto meno nel 2023, dopo la sospensione nel 2019. A livello di regolamento, il Cio spiega che questo non può essere cambiato mentre è in corso una competizione, e che ogni cambiamento deve arrivare un iter ben definito e comunque essere basato su prove scientifiche.
Parigi 2024, il Cio sul caso Khelif: “Rattristati da abusi che sta ricevendo, scelta dell’IBA fu arbitraria”
Khelif-Carini - Foto Eliot Blondet/ABACAPRESS.COM