Incredibile epilogo al Geoffroy-Guichard di St. Etienne con l’Argentina che all’esordio nel torneo di calcio maschile delle Olimpiadi di Parigi 2024 riesce a pareggiare i conti in extremis con il Marocco dopo sedici minuti di recupero concessi inspiegabilmente dall’arbitro Nyberg. Ma è caos totale per quanto accaduto subito dopo: in seguito il 2-2 di Medina, infatti, è cominciato un copioso lancio di oggetti da parte dei tifosi marocchini e di quelli neutrali, tanto che l’arbitro ha dovuto in fretta e furia far andare le squadre negli spogliatoi. Ed ecco la sorpresa: dal momento che la partita risulta sospesa e non è terminata perché era in corso il controllo Var sul gol, di fatto non c’è mai stato il triplice fischio e il 2-2 non è ancora convalidato. L’incontro è stato interrotto e per questo motivo i giocatori tornano a riscaldarsi alle ore 18.45 per gli ultimissimi minuti finali. Appena si è ripreso l’arbitro ha annullato il gol per fuorigioco e la partita è terminata 2-1 per il Marocco.
LA CRONACA DI ARGENTINA-MAROCCO
A St. Etienne a iniziare meglio è la formazione argentina, ma ecco che pian piano viene fuori la personalità dei nordafricani, che girano palla in modo molto preciso e ripartono dal basso, ma senza disdegnare i lanci lunghi. Non ci sono così grandi chance per l’Albiceleste nel primo tempo, Mascherano urla spesso per richiamare i suoi e così a rendersi pericoloso è proprio il Marocco: mattatore assoluto è Akhomach, che va al tiro dopo essersi accentrato e non trova lo specchio al 20′. Poi al 45′, proprio nel recupero della prima frazione, il capolavoro che porta al gol: Akhomach si inventa un colpo di tacco dopo il controllo destro sinistro da paura, trova El Khannouss che mette in mezzo per Rahimi, abile a trafiggere Rulli. L’Argentina passa in svantaggio e dopo l’intervallo prende anche il secondo cazzotto: follia di Otamendi che perde palla, poi arriva il tentativo disperato per evitare il possibile tiro da ottima posizione e Nyberg non perdona assegnando il calcio di rigore. Dal dischetto va lo stesso Rahimi, che non sbaglia: è raddoppio storico, anche perché dal 1960 un giocatore non segnava una doppietta alla Seleccion all’esordio di un’Olimpiade. A quel punto Mascherano è spalle al muro e deve reagire: i suoi, con la forza della disperazione, riescono ad accorciare grazie al tap-in sottoporta di Giuliano Simeone, quindi iniziano venti minuti di fuoco. Anzi, trentacinque, perché l’arbitro Nyberg, per una decisione ai confini della realtà, decide di concedere 15 minuti di recupero. Prima, la grande chance sprecata da Julian Alvarez, ma i sudamericani capiscono che c’è una vita intera per nuovi assalti e pur non sfondando più di tanto, al 107′ dopo due traverse nella stessa azione segnano con Medina il gol del pari insperato, dovendo abbandonare poi il campo in fretta e furia a causa del lancio di oggetti con la partita segnalata come interrotta e non semplicemente conclusa, in virtù del controllo Var non ancora terminato quanto l’arbitro ha deciso di mandare negli spogliatoi le squadre per l’incolumità dei giocatori.
LA CRONACA DI UZBEKISTAN-SPAGNA
Vittoria sofferta della Spagna, che inizia la sua avventura nel torneo di calcio maschile delle Olimpiadi di Parigi 2024 con un successo per 2-1 ai danni dell’Uzbekistan. Grande battaglia al Parco dei Principi, con i “Lupi Bianchi” capaci di giocarsela fino all’ultimo secondo contro le Furie Rosse dimostrando di aver ampiamente meritato la prima storica qualificazione ai Giochi. Prova a partire forte l’Uzbekistan, che aggredisce i portatori di palla spagnoli creando non pochi grattacapi al possesso palla delle Furie Rosse. I giocatori iberici infatti perdono diverse volte il pallone in zone pericolose, faticando allo stesso tempo a proporre una manovra efficace negli ultimi 20 metri avversari. Al minuto 29 però la Spagna passa in vantaggio, alla prima vera occasione da rete: punizione dalla sinistra, Lopez mette in mezzo con il mancino per Abel Ruiz che spizza di testa. Sul secondo palo arriva Pubill che si avventa sulla palla e con una conclusione potente batte Nematov per il gol dell’1-0. L’Uzbekistan prova a reagire e mostra subito carattere, con Shomurodov che non arriva per un soffio sullo splendido tentativo di assist di Fayzullaev. Poco dopo ci prova Jaloliddinov, che calcia con potenza un’interessante punizione dal limite centrale dell’area di rigore: bravo Arnau Tenas a bloccare la sfera evitando guai peggiori. Il primo tempo sembra finire senza altri sussulti, ma al 45’ ecco l’episodio che cambia tutto: l’arbitro Beida viene richiamato dal Var per un presunto fallo di Cubarsì su Hamraliev e assegna il rigore all’Uzbekistan. Sul dischetto va Shomurodov, che con freddezza incrocia alla perfezione segnando il primo storico gol della sua nazionale in un’Olimpiade. Si va quindi all’intervallo sull’1-1, punteggio più che mai veritiero per quanto visto in campo. Anche il secondo tempo inizia su ritmi piuttosto elevati, con subito occasioni da una parte e dall’altra. Urunov impegna Tenas, ma anche Miranda fa correre un brivido lungo la schiena di Nematov e di tutta la difesa uzbeka. Uzbekistan che risponde colpo su colpo, ma al 58’ rischia tantissimo quando una follia di Fayzullaev porta al rigore in favore della Spagna. Fallo davvero evitabile su Oroz all’altezza del lato corto di sinistra dell’area. Sul dischetto va Sergio Gòmez, che però incredibilmente calcia centrale trovando il piede di Nematov che respinge. Passano pochi secondi e il 23enne della Real Sociedad si riscatta, quando al 62’ segna il gol del 2-1 su assist di Miranda non fallendo una sorta di rigore in movimento. Stavolta la reazione dell’Uzbekistan non arriva con la stessa veemenza del primo tempo, probabilmente complice un comprensibile calo atletico. Ci prova comunque Shomurodov con un sinistro che si perde di poco sul fondo, mentre il c.t Kapadze prova anche a cambiare le carte in tavola con le sostituzioni. La Spagna soffre nel finale, rischia con un paio di mischie in area ma alla fine riesce a portare a casa i tre punti.