Finisce alle porte della semifinale (e quindi della medaglia sicura) l’avventura alle Olimpiadi di Parigi 2024 di Diego Lenzi. Il supermassimo – ultimo italiano rimasto in gara – viene sconfitto 5-0 dal tedesco Raman Tiafack, che mette fine quindi alla speranza di podio del pugilato azzurro ai Giochi. Non era facile, ma Lenzi aveva già sovvertito i pronostici agli ottavi di finale contro lo statunitense Joshua Edwards. Nella prima ripresa il tedesco, nato in Camerun, concede poco all’azzurro e si aggiudica il round per quattro giudici, mentre lo statunitense Shawn Reese assegna un 10-9 a Diego. Nel secondo round Lenzi trova il volto di Tiafack dalla corta distanza, ma fatica ad avere continuità d’azione. Il tedesco va a bersaglio col diretto e anche in questo caso vince 4-1 un round equilibrato. Molti più dubbi sul verdetto nel terzo, quando però il match è ormai compromesso. La ricerca del colpo circolare da parte dell’azzurro accompagna un round in controllo, mentre Tiafack non corre rischi e si limita a gestire il vantaggio dei cartellini. È la miglior ripresa per Diego (a segno con un bel gancio destro), ma anche in questo caso riceve un solo 10-9. Un 5-0 (28-29, 28-29, 27-30, 27-30, 28-29) chiude l’avventura parigina della boxe italiana. Prima di Lenzi, erano stati eliminati Sirine Charaabi, Giordana Sorrentino, Salvatore Cavallaro, Abbes Mouhiidine, Alessia Mesiano, Irma Testa e Angela Carini.
Amareggiato il DT Emanuele Renzini: “Anche oggi ho avuto difficoltà nell’interpretare il punteggio. Ho ventiquattro anni di esperienza e penso che questa sia stata l’Olimpiade peggiore, soprattutto per gli errori degli arbitri-giudici. Non voglio giustificare ciò che non è andato ma tutti hanno visto quanto siamo stati penalizzati. Spero che la nuova Federazione Internazionale, che prenderà in mano la gestione del pugilato mondiale, faccia una sera valutazione sul criterio di giudizio che trovo che non sia adatto per le tre riprese. Basti pensare al punteggio della prima ripresa di oggi. Non so quale sarà il futuro, forse l’intelligenza artificiale, ma bisogna riportare l’attenzione sui colpi che non vengono più contati, a vantaggio di una valutazione puramente soggettiva e quindi spesso diversa da giudice a giudice. E’ troppo pericoloso l’errore umano e a pagarne le conseguenze sono gli atleti. L’Italia in questa edizione ha perso due medaglie importanti e questo è inaccettabile. Penso che ci sia bisogno di più formazione e di competenza. Venendo al match di Lenzi, posso dire solo che è un atleta giovane e promettente, si è superato in questa Olimpiade battendo al primo turno un colosso. Oggi ha affrontato un avversario più solido e molto più esperto, con più malizia e anche fastidioso per le testate e i colpi alla nuca, ma che sicuramente è cresciuto molto in questi anni. Ricordo che Diego ha circa quaranta match all’attivo e, nonostante questo, ha dimostrato di crederci, non mollando fino alla fine”. “La spedizione olimpica – continua Renzini – è stata senza dubbio sfortunata, fin dai sorteggi, e sarà necessario riflettere e apportare modifiche per riprenderci da questo scossone. Esamineremo cosa non ha funzionato”.