“E’ una donna ed è molto forte. Ho provato a usare la mia velocità ma era troppo forte per me”. Lo ha detto la pugile tailandese Janjaem Suwannapheng, battuta in semifinale dall’algerina Imane Khelif, salita alla ribalta delle cronache perché affetta da iperandrogenismo e per l’IBA e alcuni comitati olimpici da non ammettere alle gare femminili, parlando proprio della sua rivale di ieri che è avanzata in finale per l’oro col punteggio di 5-0 e verdetto unanime dei giudici.