Uno straordinario Matteo Parenzan si è aggiudicato la medaglia d’oro nella classe 6 del tennistavolo alle Paralimpiadi di Parigi 2024. L’azzurro, di origini giuliane, ha battuto in finale per l’oro il tailandese Rungroj Thainiyom in tre set con i parziali di 11-6 11-6 11-5, e così facendo si è laureato campione paralimpico nella sua specialità, dominando letteralmente l’atto conclusivo. “Mi aspettavo una finale davvero difficile, sono stato bravissimo a rispondere alle sue variazioni. Quando un giocatore avversario cambia dal gioco lungo al gioco corto per me è come essere a casa mia. Quando ho capito che voleva giocare corto ho pensato ‘Sarà difficile che ne venga fuori lui’, perché sul corto sono veramente molto bravo”, ha detto l’azzurro dopo la vittoria nella finalissima. “Essere un campione paralimpico è un onore enorme, enorme – ha proseguito il primo storico oro del tennistavolo paralimpico italiano -. E vincere quattro partite tutte tre set a zero significa non solo che sei bravo ma anche che mentalmente sei una roccia. L’ho dimostrato dopo Tokyo: è davvero stata una delusione enorme ma sono tornato in palestra due giorni dopo, con un fuso orario incredibile nella testa, perché volevo qualificarmi per Parigi e cercare di arrivare al podio. E poi ho vinto e siamo doppiamente, triplicamente felici, è un risultato fenomenale”.
Giada Rossi ha vinto la medaglia d’oro nel singolare femminile di tennistavolo categoria WS1-2 dei Giochi Paralimpici di Parigi2024. L’azzurra, nata a San Vito al Tagliamento, ha vinto l’odierna finale per l’oro battendo la cinese Jing Liu in tre set con i parziali di 11-9 11-6 11-8. Impressa dell’azzurra, che ha sconfitto la fortissima rivale cinese, vincitrice degli ultimi quattro titoli paralimpici nel singolare e degli ultimi cinque titoli a squadre, con l’oro del suo team di pochi giorni fa. Con il trionfo di oggi alla South Paris Arena per Rossi arriva la terza medaglia paralimpica, che si va ad aggiungere al bronzo nel singolare di Rio2016 e al terzo posto nel torneo a squadre di Tokyo2020. Si tratta della seconda medaglia d’oro nella storia del tennistavolo paralimpico azzurro, arrivata pochi minuti dopo quella di Matteo Parenzan.
“L’oro è il mio colore, anche quando scelgo gli orecchini e i gioielli. Sono sempre d’oro. L’ho vinta per il look“. Prova a scacciare l’emozione con una battuta nella zona mista della South Paris Arena, Giada Rossi, neo campionessa paralimpica nel singolare femminile WS1-2 di tennistavolo ai Giochi Paralimpici di Parigi2024. “Sono veramente tanto felice e orgogliosa per me e per tutte le persone che hanno lavorato con me negli anni. Vincerla così, vincerla qua, secondo me era destino. Era il mio anno, il ’24: io sono nata il 24 agosto del ’94 e quindi il 24 agosto ho fatto i 30. Tutto doveva andare così, forse“, ha aggiunto l’azzurra. Rossi ha proseguito: “Non realizzo ancora quello che ho fatto, ma so che è successo. Essere campionessa paralimpica mi dà un effetto pesante, devastante anche. Non lo so, sono troppo emozionata, non capisco più niente“.
Poi sulla sua avversaria della finale, la cinese Jing Liu: “La mia avversaria ad ora aveva vinto 9 medaglie d’oro ai Giochi Paralimpici, le ha vinte tutte lei. Quindi era un’avversaria ostica. Io ci avevo vinto, è vero, e più volte di quante ci avevo perso, però sicuramente quando arrivano qui sono diverse. L’ultima volta poi che l’avevo incontrata era stata l’anno scorso in un torneo proprio in Francia e ci avevo perso 3-1. Dopo quel risultato però abbiamo preso degli accorgimenti. Nel frattempo abbiamo lavorato tanto, ieri questi accorgimenti ce li siamo letti e oggi abbiamo cercato di metterli in pratica“. Infine Rossi ha concluso: “La dedica? Ci sono tante persone alle quali va dedicata ma penso che in primis, per una volta, la dedico a me stessa, così non scontento nessuno. Poi alle persone che hanno creduto con me in quello che stavamo facendo, che sono tante, veramente tante: la mia famiglia se lo merita e poi tante persone, veramente“.
In mattinata c’è stata anche la medaglia di bronzo per il movimento italiano. Carlotta Ragazzini, dopo la sconfitta in semifinale del singolare di classe 3 (WS3) per 3-1 contro la coreana Yoon Jiyu, sale automaticamente sul terzo gradino del podio, visto che non è prevista una finalina per il bronzo, assegnato a entrambe le semifinaliste perdenti. Si tratta dello stesso metallo già ottenuto da Federico Falco. “Sono soddisfatta di come ho giocato, lei è veramente forte, ma sono contenta di come l’ho affrontata. Sono alle miei prime Paralimpiadi e questa semifinale era la partita più importante della mia carriera. Sono felicissima per questo bronzo. In campo rispetto alle altre volte avevo le idee più chiare su ciò che dovevo fare. Bisognava non farla giocare comoda sul rovescio, che è il suo colpo migliore, e variare molto. Nel secondo parziale ho annullato tre set-point, e al quarto ho un po’ forzato il servizio e purtroppo l’ho sbagliato. Nella terza frazione lei non era tranquilla e io ho continuato a insistere sul mio gioco ed è andata bene. Nella quarta Yoon ha stretto i denti e io ho commesso qualche errore di troppo. Va bene così. Ripartiamo da questo grande risultato per guardare avanti con fiducia”, ha commentato l’azzurra ai canali ufficiali del CIP.