Ennesima serata ricca di medaglie ed emozioni per l’Italia del nuoto ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Simone Barlaam concede il bis e dopo il trionfo nei 50 stile libero, è il dominatore anche dei 100 farfalla S9. Una prestazione da capolavoro per il nuotatore lombardo, che ha chiuso in 57.99 con pià di due secondi di vantaggio sull’australiano Timothy Hodge. Sul podio anche l’altro aussie Lewis Bishop, che per un soffio ha tolto la medaglia all’altro azzurro Federico Morlacchi. “Questa è la performance che rispecchia il lavoro che abbiamo fatto nell’ultimo anno, sono contentissimo di quello che ho fatto, è incredibile”. Queste, a caldo, le prime parole di Simone in seguito al trionfo olimpico. “L’Italia sta andando benissimo, è tutto incredibile. Forse rispetto ad altre discipline, che comunque stanno facendo grandi cose, il nuoto sta investendo di più sui giovani, bambini e bambine – ha aggiunto – Il merito è di tutte le società che si specializzano nello sport paralimpico, dei gruppi sportivi militari, e man mano che vinciamo più ragazzi si vogliono avvicinare a questo sport. Prima della gara mi hanno detto che c’è un bambino di 7 anni che ha la stessa patologia mia e di Federico e ha detto al nostro tecnico ‘Io diventerò come loro’. È questo che ci sta portando a diventare una Nazionale super competitiva”.
“Purtroppo il quarto posto c’è sempre in ogni gara, qualcuno ci deve arrivare ed è toccato a me. Mi dà molto fastidio, pensavo di valere un filino meno, evidentemente questa vasca è strana e non ci siamo abituati fino in fondo, oltre al fatto che tenere 9 giorni di gara è impegnativo più di testa che di fisico”. Così Morlacch, giunto quarto all’arrivo della gara vinta dal connazionale. Un futuro ancora tutto da decidere per il nuotatore paralimpico azzurro: “Non ci ho ancora pensato. Di sicuro il prossimo anno ho bisogno di staccare un po’ la testa e di concentrarmi di più sulla mia famiglia; poi decideremo. Adesso brucia e fai tanti pensieri negativi, e non voglio dirli perchè so che non corrispondono alla realtà e al mio valore, questa è stata la sentenza della vasca e accettiamola”.
Ed arriva anche il secondo podio conquistato da Antonio Fantin in altrettanti giorni. Già oro nei 100 stile libero, il nuotatore friulano oggi è riuscito a prendersi uno splendido argento nei 400 stile libero S6, bissando il risultato di Tokyo. Il 23enne ha chiuso con un crono di 4:49.99, piazzandosi dietro al brasiliano Talisson Henrique Glock (4:49.55); terzo posto per il messicano Jesus Alberto Gutierrez Bermudez (5:07.00). Un argento che però lascia l’amaro in bocca: “Non sono soddisfatto perché quest’anno ho nuotato tre volte 4:48 e sarebbe bastato per vincere l’oro. Dall’altra parte sono soddisfatto perchè mi ero ripromesso prima di andare in acqua che quello che contava era uscire consapevole di aver dato tutto me stesso, e così è stato. Peccato perchè vedevo il brasiliano sempre lì, e sognavo la rimonta a Città del Messico nel 2017, sarebbero bastati cinque metri in più, ma questa volta la vasca è finita prima”.
La sessantesima medaglia azzurra a Parigi porta invece la firma di Stefano Raimondi, che conquista il suo quarto podio personale nella capitale francese. Nei 100 dorso S10 soltanto l’olandese Van de Voort va più forte del nuotatore veneto, che si prende una bella medaglia d’argento. Quarta posizione per l’altro azzurro Riccardo Menciotti. “Sono contento, rispetto a Tokyo il bilancio è molto positivo. Ho cambiato tutto, allenatore, vita, sono andato a vivere con Giulia, è nato Edoardo, tutte cose che mi hanno permesso di maturare, vivere con maggiore serenità l’ambiente e gareggiare con maggiore consapevolezza”, ha commentato l’azzurro. “Adesso ho ancora i 200 misti, che secondo me possono essere una buona gara, adesso vado a sciogliermi per fare bene domani”, ha concluso.
In chiusura di serata arriva un’altra medaglia per l’Italia: Alberto Amodeo ha infatti vinto la medaglia di bronzo nei 100 metri stile libero maschili categoria S8. Il lombardo ha chiuso la finale odierna al terzo posto, alle spalle dell’australiano Callum Simpson e dello statunitense Noah Jaffe, rispettivamente oro e argento. “Sapevo che dovevo cercare di stare il più vicino possibile nella prima vasca, che poi al ritorno le carte erano un po’ più a mio favore, però Wow! 58.30, chi l’avrebbe mai detto! Fino a tre mesi fa avevo un personale di 59.90, e il 100 stile avevamo detto ‘dai facciamolo e se si entra in finale esultiamo tutti’ e invece sono qui con un bronzo, così vicino all’oro. Incredibile, assurdo davvero! Mi viene quasi da essere triste per quei 7 centesimi ma, se me l’avessero chiesto mezz’ora fa avrei risposto che mi aspettavo di arrivare quarto con 58.90”.