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La vittoria di Valentina Petrillo, 49enne atleta dichiaratamente transgender, in una competizione internazionale di atletica paralimpica ha riportato alla ribalta il tema delle atlete trans nelle competizioni femminili soprattutto in vista delle Paralimpiadi di Parigi 2024. Sull’argomento si è così esposto Andrew Parsons, presidente del comitato internazionale paralimpico: “Come comitato abbiamo permesso ai singoli sport di decidere le proprie regole, non sono sorpreso delle ripercussioni perchè mi aspettavo che qualcuno arrivasse con posizioni diverse sull’argomento – spiega Parsons – La scienza deve essere il principio guida, stiamo monitorando cosa accade nel mondo dello sport in generale. E’ una situazione complicata, perchè la popolazione transgender sta crescendo ed è giusto dare loro opportunità sportive ma allo stesso tempo è necessario tutelare le atlete.“
World Para Athletics prevede che le donne transgender possano competere purché siano legalmente riconosciute come donne, ma adesso i maggiori organi di governo hanno linee guida specifiche sui limiti di testosterone e alcune federazioni internazionali (su tutte atletica, nuoto e ciclismo) hanno scelto di bandire completamente le donne transgender se hanno superato la pubertà maschile.
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