Olimpiadi Parigi 2024

Paralimpiadi Parigi 2024, Francesca Tarantello vince l’argento nel triathlon PTVI

Francesca Tarantello e Silvia Bisaggi
Francesca Tarantello/Silvia Visaggi - Foto CIP/Luca Pagliaricci

Francesca Tarantello ha vinto una splendida medaglia d’argento nel triathlon PTVI alle Paralimpiadi di Parigi 2024. L’azzurra, guidata da Silvia Visaggi, ha concluso la sua gara d’esordio in una paralimpiade in 1:06.43, dietro alla sola spagnola Susana Rodriguez, oro in 1:04.19, e precedendo la tedesca Anja Renner, bronzo in 1:08.21. “È una vittoria che ripaga di tutti i sacrifici fatti fin qui, tutto quello che ci abbiamo messo: l’impegno, il lavoro, i pianti, le risate, tutto. Ci abbiamo creduto fino in fondo, abbiamo dato veramente tutto, quindi siamo veramente contente. Adesso ci godiamo la vittoria, magari un po’ di vacanze, e poi si riprende”, ha dichiarato l’azzurra. 

“Noi partiamo tre minuti e dieci dopo le non vedenti. Quindi ovviamente erano tutte davanti: la nostra è una gara alla rincorsa e il nuoto è la nostra frazione migliore, quella dove abbiamo recuperato di più. Forse avremmo potuto recuperare ancora di più, non lo so, ma abbiamo spinto bene”. “Poi – ha detto ancora Tarantello – in bici ci abbiamo creduto e abbiamo cercato di non pensare se eravamo indietro o avanti, non sapevamo neanche in che posizione fossimo. Continuavamo a spingere e poi ci siamo viste seconde e allora nella corsa abbiamo mantenuto il ritmo, siamo veramente contente”. 

“Quando uno fa sport – ha sottolineato la guida – è fondamentale avere il Comitato e Luca Pancalli, che crede in noi e ci supporta. È un grande aiuto, perché in un anno come questo abbiamo dovuto fare delle rinunce personali per poter essere qui al meglio: eravamo una coppia nuova, ci hanno prese due anni e mezzo fa e oggi siamo seconde alle Paralimpiadi”. Un concetto ribadito da Tarantello: “Per poterci dedicare a questo al 100% ovviamente il sostegno del Comitato e della Federazione è importantissimo, perché senza non saremmo riuscite a essere dove siamo ora. Ci sentiamo parte di una famiglia, fin dall’inizio hanno creduto in noi e ci hanno sempre sostenuto, forse anche più di molti altri atleti, e quindi possiamo solo ringraziare”.

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