Una medaglia d’oro azzurra nel ricurvo misto chiude il programma del tiro con l’arco alle Paralimpiadi di Parigi 2024. A conquistarla, al termine della prova a squadre, sono Stefano Travisani ed Elisabetta Mijno che battono in finale 6-2 la Turchia. Dopo aver vinto il primo set 35-31, la coppia azzurra ha alzato ulteriormente il livello nel secondo periodo facendo registrare tre 10 e un 9. Nel terzo set i turchi riducono lo svantaggio, ma Travisani e Mijno chiudono i conti con il 36-33 finale che fissa il punteggio sul 6-2 definitivo. È la terza medaglia ai Giochi per l’arco azzurro, dopo il bronzo nel mixed team di Daila Dameno e Paolo Tonon, e il bronzo di Mijno nell’individuale dell’arco ricurvo.
“Finalmente è arrivata questa medaglia d’oro – sospira “Betta” -. Mi sono tolta un’enorme soddisfazione al termine di una giornata quasi perfetta”. L’unione d’intenti ha fatto la differenza: “Arrivare in fondo è stato tosto – aggiunge Stefano -. Non è facile mantenere il focus fino alla fine, perché alla lunga la testa inizia a vagare per il campo. In più, dopo la mia gara individuale, non mi aspettavo di riuscire a capovolgere la situazione in questa maniera”. Poi si passa alle dediche. E Travisani non ha dubbi: “Dedico l’oro in primis a me stesso e poi a tutti quelli che mi hanno teso la mano. E mi hanno aiutato a rialzarmi, a poche ore dal “disastro” nella prova di ieri. Grazie, inoltre, a Laura, alla mia famiglia, ai miei amici. Qui ho vissuto un sogno, ma ora non vedo l’ora di tornare alla vita “normale” con questa fantastica medaglia. Pesa maggiormente rispetto all’argento di Tokyo”.
Mijno è alla quinta Paralimpiade: “Sono sincera, quando ho vinto il bronzo ho cantato ugualmente l’inno – sorride -. Sentirlo suonare davvero scatena sensazioni impossibili da trasmettere e raccontare. È un’emozione che prende il cuore e lo stomaco. La primissima volta che sono salita sul gradino più alto di un podio internazionale è un momento che non dimenticherò mai. Quel momento l’ho rivissuto oggi”. E ancora: “Siamo una grande squadra, fatta non solo di arcieri e tecnici, ma di persone che mi sono sempre state vicine. Mi hanno dato amore e permesso di raggiungere i traguardi che conosciamo”.
Al settimo cielo è pure il direttore tecnico Guglielmo “Willy” Fuchsova: “La soddisfazione è enorme, anche perché arriva dopo un paio d’anni un po’ complicati. L’aver affrontato alcune difficoltà, negli ultimi tempi, qui a Parigi ci ha aiutato”. È tempo di primi bilanci: “Chiudiamo con due bronzi, un bellissimo oro e due quarti posti ottenuti da ragazzi che hanno tirato alla grande. Sono emozionato e grato a chi ha creduto in noi. Un ringraziamento particolare va alla Federazione, ai tecnici personali degli atleti, che hanno svolto un lavoro incredibile. E poi loro, gli arcieri: non finiscono mai di emozionarci”.