Una straordinaria Elisabetta Mijno ha conquistato la medaglia di bronzo nell’arco ricurvo open alle Paralimpiadi di Parigi 2024 nel tiro con l’arco. L’azzurra, trentottenne di Moncalieri, protagonista assoluta in giornata con le vittorie agli ottavi sull’australiana Jennings e ai quarti sulla polacca Olszewska, si è arresa al cospetto della forte cinese Yang Wu in semifinale (sarà poi battuta nella finale per l’oro dalla connazionale e omonima Chunyan Wu). Poi, però, nella finale per il bronzo, ha disputato una grande prova, battendo per 6-2 Selengee Demberel, portacolori della Mongolia. L’Italia sale a quota 32 medaglie, 8 d’oro, 8 d’argento e 16 di bronzo, ed è al settimo posto nel medagliere.
“Le medaglie sono sempre una soddisfazione, poi il colore cambia e la differenza c’è, ma non posso dire che sia stata una brutta giornata – afferma ai microfoni della Rai – Porto a casa delle belle sensazioni, delle belle frecce. E un pubblico fantastico, mai visto prima: è un segnale importante per l’intero movimento. Stasera, però, non dormirò molto. Magari lo farò domani. E giovedì ci sarà l’ultima gara“. Ovvero, la prova a squadre, in tandem con Travisani: “La settimana di attesa prima di gareggiare? Ormai è il mio destino – sorride – È difficile aspettare, non lo nascondo. Perché ci si carica di tensione. Ma ho cercato di vivere questo periodo nel miglior modo possibile, tra riposo e allenamento. Periodo che ho dedicato a me stessa, a questo sport e ai miei compagni di squadra. Nell’arco succede, è il nostro sport. Anche se dà un po’ fastidio. Pazienza, avrei dovuto sbagliare meno. Los Angeles? Vedremo, quattro anni sono tanti. La mia voglia di vincere non cambia, ma ho una professione“. Infine, la dedica: “A tutte le persone che sanno di aver fatto qualcosa per me”.