“Noi come Federazione non eravamo stati informati di questa volontà di protesta che però è stata educata, non provocatoria, non sono automi o macchine telecomandate. Malagò è membro del Cio, è comprensibile il suo punto di vista sull’atteggiamento della squadra ma sul fatto che il Settebello abbia subito un’ingiustizia siamo coscienti che lui è cosciente. Non sono robot, sono fatti di carne, altri forse avrebbero anche reagito peggio. C’è comprensione del loro disagio“. Queste le parole del presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, che da casa Italia è tornato sulla protesta del Settebello alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il riferimento è alle dichiarazioni del presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha definito “non condivisibile” quanto fatto dai giocatori azzurri, i quali hanno cantato l’inno di spalle e hanno giocato la finalina contro la Spagna con un uomo in meno.
“Il Coni ha appoggiato e ha sottoscritto la protesta della Federazione – ha precisato Barelli -, seguendo col capo missione Mornati tutti i passaggi formali. C’è una perfetta cognizione che il Settebello ha subito un’ingiustizia, un errore drammatico per atleti seri che erano venuti qui per vincere una medaglia e che è stata loro portata via per un evidente e grossolano errore di valutazione. Ma i ragazzi vanno compresi”