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“Finché non verranno affrontate queste questioni fondamentali e la sostanziale mancanza di chiarezza e dettagli concreti su un modello di ‘neutralità’ praticabile, non siamo d’accordo sul fatto che agli atleti russi e bielorussi sia consentito di rientrare nelle competizioni”. Questo è quanto si legge in una lettera inviata al Cio dai governi di oltre 30 Paesi in merito alla possibile partecipazione degli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi del 2024.
Questa lettera – visionata dall’Associated Press – è stata il prodotto di un vertice avvenuto il 10 febbraio a Londra tra i capi di governo, che hanno ascoltato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ed è stata firmata tra gli altri anche da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Canada e Germania. Il Cio in queste settimane sta cercando di trovare un modo per consentire ai russi di partecipare alle Olimpiadi, citando l’opinione di esperti di diritti umani delle Nazioni Unite che ritengono come russi e bielorussi che non abbiano appoggiato la guerra non dovrebbero subire discriminazioni semplicemente per i passaporti in loro possesso.
L’assistente Segretario di Stato Lee Satterfield ha firmato la lettera a nome degli Stati Uniti e in una dichiarazione separata, ha sottolineato la necessità per il Cio di fornire chiarezza sulla definizione di neutralità. “Gli Stati Uniti continueranno a unirsi a una vasta comunità di nazioni per ritenere Russia e Bielorussia – e i cattivi attori che dettano le loro azioni – responsabili di questa guerra brutale. La Russia ha dimostrato, più e più volte, di non rispettare e di non essere in grado di seguire le regole nello sport internazionale e nel diritto internazionale”.
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