Olimpiadi Parigi 2024

Marcell Jacobs, la normalità dello straordinario

Marcell Jacobs - Foto Ferraro/CONI

Ancora Marcell Jacobs, sempre Marcell Jacobs. Non solo il nativo di El Paso, cresciuto a Desenzano del Garda, è diventato il primo italiano a raggiungere la finale dei 100 metri, a Tokyo 2020, mettendo a segno addirittura l’impensabile impresa di vincere la medaglia d’oro; ma a Parigi, il classe 1994 si è ripetuto, rientrando ancora una volta tra gli otto uomini più veloci del mondo. Tutto questo dopo il grave infortunio del 2023, una lesione della guaina del nervo sciatico “con il rischio di quasi non camminare più”, come ha rivelato Marcell, e una stagione complicatissima che lo ha visto comunque riconfermarsi campione d’Europa. Eppure, nonostante tutti questi traguardi, gli scettici non hanno risparmiato i propri dubbi e le proprie cattiverie nei confronti dell’azzurro, con l’avvicinarsi dell’appuntamento olimpico. Ma Jacobs, passo dopo passo, è migliorato costantemente, sia sui tempi che, soprattutto, sulla crescita atletica e di condizione. Tanto che in semifinale, come un lampo, arriva un 9.92 che permette a Jacobs di eguagliare il primato stagionale e di entrare nuovamente in finale, unico europeo presente nell’atto conclusivo. Marcell pesca dal cilindro un 9.85, la miglior prestazione dal 1° agosto 2021, il giorno dell’oro olimpico, che questa volta vale il quinto posto e tanti applausi.

ANALISI FINALE 100 METRI PARIGI 2024

Tanti applausi da molti, ma non da tutti, perché questo risultato non ferma i più critici, o, per meglio dire, i “mai contenti”. Un rumore di fondo, il loro, fastidioso ma da ignorare senza indugio, perché quanto ha fatto Marcell Jacobs trascende una singola finale in una singola Olimpiade, per incastonarsi sempre di più nella storia dello sport italiano: Jacobs, infatti, ha normalizzato il fatto di vedere l’Italia in una finale dei 100 metri. Un concetto da leggere e rileggere, e da imprimere nella propria mente, perché si tratta di una cosa impensabile fino a quattro anni fa, e che non è detto che si ripeta in futuro. Dal tabù dei 100 metri a un’Italia che fa bis di finali olimpiche: questo sei tu, Marcell, e le critiche degli incontentabili, alla fine, non sono altro che l’ennesima tua vittoria.

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