“Rispetto anche l’ultimo arrivato: il rispetto viene prima di tutto”. A parlare è Elisabetta Caporale, storico volto di Rai Sport che durante i Giochi Olimpici di Parigi si è ritrovata al centro delle polemiche dopo un’intervista a Benedetta Pilato al termine dei 100 rana in cui la nuotatrice pugliese si è piazzata al quarto posto. “Stavo nella mixed zone del nuoto, arriva Benedetta, quarta nei 100 rana per un centesimo. Mi dice che è il giorno più bello della sua vita”, racconta Caporale in un’intervista al Corriere della Sera. “Senza alcuna malizia, le chiedo: ma veramente? Apriti cielo. Parte un’onda di insulti. Cosa avrò mai detto? Ero sorpresa, amareggiata per lei, che è un’atleta fortissima. Un centesimo dal podio: non è che devi essere per forza arrabbiata, ma insomma… Poteva anche essere ironica, Benedetta, in quel momento. Sono stata morbida, per nulla inquisitoria. Volevo capire”, spiega la giornalista.
La conversazione con la campionessa azzurra è proseguita senza alcun intoppo, prima che scoppiasse poi la polemica sui social. “Le ho scritto appena ho visto il putiferio che era scoppiato. Lei ha risposto con un cuoricino: ‘Tranquilla, Eli, spiace a me che tu sia stata tirata in mezz0. Il suo messaggio mi ha tranquillizzata. Forse non avevo commesso un reato così grave… L’ultima cosa che voglio è che gli atleti ci rimangano male per le mie domande”.
Una vicenda che ha comunque lasciato il segno e condizionati i Giochi della Caporale: “Intervistavo e una parte del mio cervello si chiedeva: ‘Starai dicendo la cosa giusta?’. È stato tanto, troppo odio. Mi sono sforzata perché non condizionasse il resto delle mie Olimpiadi: volevo godermi le gare e continuare a fare il mio lavoro al meglio”. E ancora: “Gli amici, i colleghi mi dicevano: fattela scivolare addosso. Ma tra il dire e il fare c’è una bella differenza”, ammette la giornalista. Per prudenza ha deciso anche di contattare i vertici dell’emittente: Ho sentito subito il direttore: ‘Elisabetta, non hai fatto niente di sbagliato, vai avanti’. Ho avuto solidarietà dai colleghi, che mi conoscono: erano tutti stupiti”.