Due medaglie, una del metallo più prestigioso, e qualche delusione, che sia per ragioni sportive o per lo scoramento per risultati di peso sfiorati o decisioni arbitrali estremamente controverse. E’ un terzo giorno di finali agrodolce per l’Italia a Parigi 2024, arrivano due medaglie, dagli sport più attesi, mentre tanti altri azzurri hanno sfiorato e lambito soltanto da vicino la possibilità di salire sul podio e di consegnarsi alla leggenda.
Lo era già da tempo e adesso c’è anche la certificazione olimpica per Thomas Ceccon, che non lascia scampo ai suoi rivali nei 100 metri dorso: è lui il più forte, d’altronde detiene il record del mondo, e lo dimostra a chi l’ha un po’ messo in discussione per una certa pigrizia. E’ vero, al mattino non va fortissimo, ma alla sera si gasa e ci gasa: Ceccon è questo, è un personaggio che va al di là delle etichette, uno che nel nuoto azzurro, con il suo virtuosismo, raramente si è visto. Ed è ancora giovanissimo, per cui ce lo godiamo. Sempre dal nuoto, una piccola delusione per Benedetta Pilato: non tanto per la sua finale dei 100 rana, in cui ha nuotato benissimo, ma per quel quarto posto per questione di millesimi che sa di beffa, lei che non era tra le favorite e che invece fino a pochi metri dall’arrivo sembrava poter salire sul podio. Purtroppo, non potrà rifarsi ma a meno di vent’anni di età la aspettiamo nei prossimi appuntamenti con il grande nuoto e sulla strada verso Los Angeles.
La serata italiana si chiude con l’argento di Filippo Macchi in un fioretto maschile che risolleva in parte la delusione del femminile: la squadra del ct Cerioni non chiude a secco nell’individuale, e sarebbe stato clamoroso il contrario, ma dopo lo zero delle donne sarebbe stato un toccasana prendere l’oro contro il rappresentante di Hong Kong Cheung. Invece, al termine di una finale per cuori fortissimi, con un arbitro che decide di non decidere, c’è un argento che fa male all’ultima stoccata. Le due precedenti non sono state considerate come valide per nessuno dei due contendenti, ma c’è tanto da discutere e la FIS ha deciso di presentare una protesta formale, che purtroppo si chiuderà in un nulla di fatto. Resta comunque la soddisfazione di una medaglia olimpica per Macchi, un po’ meno positivo il bilancio invece per il fioretto.
Parte male il Setterosa, che inserito in un girone difficilissimo, viene sconfitto contro la Francia, di tutto rispetto, ma di sicuro la più “giocabile” tra le squadre con cui le ragazze di Silipo dovranno vedersela. La pallanuoto femminile italiana non vince un match ai Giochi da Rio 2016, dunque da otto anni, e questo è un dato che va assolutamente cancellato già fra due giorni. Tra le delusioni e i rimpianti anche la medaglia di legno di Manuel Lombardo, il cui sogno di un bronzo olimpico si infrange nella finalina persa per ippon dopo un percorso tortuoso in cui era dovuto passare dai ripescaggi, mentre un altro quarto posto, quello di Braidot nella mountain bike, è decisamente meno atteso e più sorprendente. Il tiro con l’arco a squadre si è fermato ai quarti contro la Francia poi finalista, ci può stare ma ci aspettiamo il riscatto nel singolare, mentre le eliminazioni di Piccolin nel tennistavolo e di Ivaldi in semifinale nella canoa slalom erano purtroppo attese visto il livello dei rivali.
Ci sono altri aspetti lieti da questo primo lunedì olimpico: Toti che avanza nel badminton è uno di questi, la vela ben piazzata con il 49er e l’iQFoil un altro da non sottovalutare in ottica medaglia. E poi, c’è il tennis a fasi alterne: Vavassori gioca un gran match ma viene eliminato da Ruud, Paolini è inscalfibile e avanza sia nel singolare che nel doppio con Errani, avanti anche con lo stesso Vavassori nel misto, fuori invece gli svogliati Musetti/Darderi. Ci sono ancora chance di medaglia dai campi del Roland Garros.
Insomma, è un terzo giorno di finali che non può essere considerato come negativo, ma è chiaro come sarebbe potuto arrivare qualcosa di più: è mancata fortuna, in alcuni casi qualche rendimento non è stato all’altezza alla prova della verità. I numeri raramente sbagliano. Giunti allo stesso momento, a Tokyo l’Italia aveva portato a casa 9 medaglie, siamo a quota 8, dunque bisogna già inseguire. D’altro canto, è il ventitreesimo giorno consecutivo in cui l’Italia conquista almeno una medaglia olimpica, la serie è aperta da Rio e uno degli obiettivi è fare come in Giappone, dove non è passato giorno senza un podio azzurro.