E’ uno dei casi delle Olimpiadi di Parigi 2024 quello di Steven van de Velde, l’olandese del beach volley sul quale il CIO ha ufficialmente espresso riserve circa la sua presenza ai Giochi e che in coppia con Immers sfida gli italiani Ranghieri/Carambula nella mattinata di domenica 28 luglio. La sua è una storia molto particolare e delicata, visto che l’atleta è stato condannato a quattro anni di carcere in Gran Bretagna per stupro su una bambina di 12 anni nel 2014, quando aveva 19 anni. Dopo aver scontato parte della pena è stato poi trasferito in Olanda.
Il 29enne è stato sistemato in un alloggio diverso da quello del villaggio olimpico e il portavoce Mark Adams ha detto senza mezzi termini: “Definirci a nostro agio e felici non sarebbe corretto. Abbiamo chiarito che abbiamo avuto una lunga conversazione con il Noc olandese. È un crimine che è stato commesso 10 anni fa. Si sta svolgendo un grande lavoro di riabilitazione. Sono state anche adottate misure di salvaguardia molto severe. Credo che l’atleta in questione non rimarrà nemmeno nel villaggio. Riteniamo che il Comitato olimpico nazionale olandese abbia spiegato la sua decisione”.
“Non posso annullare ciò che è successo e devo accettarne le conseguenze. È stato il più grande errore della mia vita”, ha detto più volte van de Velde. Ma la sua presenza, che tocca da vicino l’Italia visto che è lo sfidante del duo azzurro, fa molto discutere qui a Parigi.