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Carini-Khelif, Pellegrini: “La caccia alle streghe mi fa vomitare. Angela non poteva essere serena, così come l’avversaria”

Federica Pellegrini - Foto Alessandro Nizegorodcew
Federica Pellegrini - Foto Alessandro Nizegorodcew

Nel dibattito che si è scatenato negli ultimi due giorni relativo all’incontro di boxe tra l’azzurra Carini e l’algerina Khelif entra anche Federica Pellegrini. “Io – spiega la campionessa azzurra in un’intervista a La Stampa – sono inclusiva sempre e a prescindere, nello sport però esiste la fisiologia ovvero il come ci presentiamo non il come siamo o come ci sentiamo ed esistono delle regole. Siamo tutti socialmente aperti e io sono felice se una persona trans decide di cambiare genere perché significa che ha trovato il proprio benessere, ma poi non credo che sia lecito vedere chi decide per una transizione da uomo o donna rientrare nella categoria sportiva femminile. I tempi di un effettivo cambio ormonale e di forza e di potenza sono troppo lunghi e non sono compatibili con la competizione. Per troppo tempo non ci sarebbe equità, ma Khelif non appartiene a questa categoria, ha sempre gareggiato. Non c’è tema di protesta”.

L’ex oro dei 200 rivela di aver parlato anche con Angela Carini prima del match: “Le ho parlato la sera prima del combattimento. Le ho detto: ‘Mi spiace tu sia costretta a gareggiare nel caos’. Lei era motivata, ripeteva ‘sono pronta, ce la metto tutta’. È un’atleta, reagisce in questa modalità, ma Angela non poteva essere serena, non era nelle condizioni per concentrarsi sulla sua boxe. Così come l’avversaria, che si è ritrovata definita in qualsiasi modo. La caccia alla streghe non si sopporta e mi fa vomitare”.

Sulla decisione di abbandoanre l’incontro, Pellegrini spiega: “Esistono le caratteristiche di base, ci sono tanti avversari ingiocabili, almeno in un dato momento. Se non mi fossi mai tuffata contro Katie Ledecky nei 1500 metri avrei perso prima di iniziare e non ci avrei magari provato perché in quella distanza è infinitamente più forte di me. Detto ciò ognuno ha diritto di decidere quale è il limite per sé e l’azzurra non è da criticare perché si è ritirata”.

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