“Le parole di Angela sgombrano il campo da tutte le polemiche strumentali che ci sono state inizialmente. Lei non ha raccolto le strumentalizzazioni perché ha accettato le regole del Cio e il fatto che i parametri della gara sono stati rispettati. E’ la dimostrazione che la gara andava fatta. Certi politici mancano di senso del rispetto altrui e anche di sportività. Mi dispiace comunque, solo polemiche e nessuno spettacolo”. Intervenendo ai microfoni di LaPresse, Vladimir Luxuria ha commentato l’esito dell’incontro delle polemiche nel boxe alle Olimpiadi di Parigi 2024 tra l’azzurra Angela Carini e l’algerina Imane Khelif, affetta da iper-androginismo: “Il colpo subito e il ritiro? Credo che Angela avrà giudicato più decoroso ritirarsi piuttosto che finire al tappeto avendo capito la forza della sua avversaria, una forza dovuta non all’essere nato maschio come invece ho letto, tesi destituita di qualsiasi fondamento. L’algerina non è una pugile imbattibile, ha perso cinque volte. Quindi non è l’Incredibile Hulk. La forza, la rabbia di questo pugno per dimostrare la sua bravura credo sia stata spinta e fomentata da tutte queste polemiche. Immagina una donna che da tre giorni le viene chiesto cosa ha in mezzo alle gambe. Una certa frustrazione e umiliazione credo abbia contribuito a dare un pugno di sfogo e di rabbia così forte. Tutte le persone che hanno alimentato le polemiche sono responsabili di quanto è successo”.
Boxe, Vladimir Luxuria: “Khelif non è Hulk, tutti responsabili per il suo pugno di rabbia”
Imane Khelif - Foto Eliot Blondet/ABACAPRESS.COM