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“Non ci credo, è assurdo. Quando ho sbagliato l’ultimo bersaglio, ho pensato che non era possibile. Ero quasi convinto di prenderlo, ero spaventato e convinto di aver perso la possibilità della mia vita. E invece è stata medaglia”. Dominik Windisch è incredulo dopo la medaglia di bronzo conquistata nella sprint di biathlon maschile. Si tratta della prima medaglia dell’Italia ai Giochi Olimpici invernali di PyeongChang, una gioia incredibile anche per come è arrivato questo bronzo con un finale palpitante conclusosi con sette decimi di vantaggio sull’austriaco Eberhard. “Quando sei davanti all’Olimpiade e stai lottando per il podio, dai tutto quello che c’è. C’è stata adrenalina – ha dichiarato Windisch a caldo ai microfoni di Eurosport – Nel biathlon è tutto possibile”.
Una gara che doveva essere dominata dai due mattatori di questa stagione, il francese Martin Fourcade e il norvegese Johannes Boe che invece li ha visti sbagliare rispettivamente tre e quattro volte: “E’ l’esempio di quanto nelle Olimpiadi può succedere di tutto. Devo ancora vivere questa emozione, mi sembra di sognare. Ora mi godo questo momento e dopo penseremo all’inseguimento”.
“Mio fratello mi ha aiutato tantissimo, lo devo ringraziare. E’ una bellissima sensazione. Negli ultimi anni il biathlon sta diventando sempre più popolare. Da giovani o si gioca a calcio o si pratica il biathlon ad Anterselva – ammette Windisch – Quando ero bambino sono andato a vedere i miei attuali allenatori ad Anterselva e ora sono qui con loro. Da piccolo saltavo la scuola per andare a vedere le gare“. Infine un pensiero per Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer che proveranno a disputare un grande inseguimento: “Nel biathlon tutto è possibile, sono fiducioso per le nostre donne”.