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Dopo la finale dei 500 metri del programma di short track delle Olimpiadi di PyeongChang 2018 vinta da Arianna Fontana, sui social è nata una polemica in seguito alla squalifica della coreana Choi Minjeong che ha permesso alla canadese Kim Boutin di salire sul podio e vincere il bronzo.
La coreana Choi ha conteso fino agli ultimi centimetri la vittoria all’azzurra ma è stata squalificata, perdendo l’argento, dopo alcune “interferenze” rilevate dai giudici nella sua prova, provando a danneggiare proprio la Fontana. Questa decisione ha portato la canadese a salire sul podio ma sul web si è scatenata una serie di insulti e minacce visto che sarebbe circolato in rete un video in cui la stessa Boutin avrebbe spinto in maniera non regolare la Choi senza, però, subire nessuna squalifica.
In seguito a queste immagini sono comparsi sui profili della canadese alcuni commenti davvero poco carini “Complimenti per la tua medaglia sporca“ e minacce “Se ti trovo ti uccido” prima che gli account venissero chiusi. In merito alla questione è intervenuto Mark Adams, portavoce del Comitato olimpico internazionale: “Dal punto di vista del Cio, nessuno di noi può controllare i social media e il pubblico ha il diritto di dire cose. Chiediamo a tutti di rispettare gli atleti e continuiamo a sostenerli. È principalmente responsabilità del comitato olimpico nazionale canadese assicurarsi che i loro atleti siano adeguatamente protetti e sorvegliati”.