[the_ad id=”10725″]
“È stata un’Olimpiade che ci ha lasciato soddisfatti. Per il futuro bisognerà incrementare gli interventi per avere la possibilità di rimanere ai massimi livelli“. Queste le parole del presidente della Federazione italiana sport invernali Flavio Roda nel suo intervento a Casa Italia per tracciare un bilancio dell’avventura in Corea del Sud ai Giochi Olimpici Invernali 2018 di PyeongChang. C’è grande soddisfazione per il movimento in crescita degli sport invernali in Italia, un movimento certificato dai risultati in linea con le aspettative: “Quando siamo partiti per la Corea avevo una mia idea sul nostro valore, la Federazione ha investito tanto sui tecnici e nella massima assistenza agli atleti: il nostro obiettivo era quello di conquistare fra le sei e le dieci medaglie ed è stato raggiunto“.
Tra le medaglie più importanti, ovviamente, gli ori conquistati da Sofia Goggia nella discesa e da Michela Moioli nello snowboard cross: “E’ giusto dare merito agli atleti che hanno conquistato le medaglie, la Federazione sa benissimo che le vittorie sono soprattutto merito loro. Sono state medaglie importanti, con due ori di assoluto valore: Sofia Goggia in discesa come mai era stato fatto in passato, così come Michela Moioli nello snowboardcross, e altri piazzamenti di valore“. In particolare il presidente Roda fa riferimento anche agli argenti di Federico Pellegrino, nello sci di fondo e di Dominik Windisch nella sprint maschile del biathlon oltre al bronzo di Federica Brignone nello slalom gigante: “L’argento di Pellegrino è importante in una specialità difficile, Brignone ha raggiunto un risultato di prestigio in una gara che era diventata difficile, ottenuto con grande determinazione e grandi capacità , penso sia una delle nostre sciatrici più competitive tecnicamente. Il bronzo di Dominik Windisch nella sprint maschile del biathlon è arrivato in condizioni particolari, il valore della staffetta mista è noto ed è stato confermato“.
Poi spazio ai rimpianti per le medaglie mancate, tra cui spiccano quelle dello sci alpino maschile: “Nello stesso tempo non è stato raggiunto il risultato che ci prospettavamo in altre discipline – spiega Roda – Avevo dato per certe alcune medaglie come la discesa maschile, dove l’oro era difficile da prendere ma un posto sul podio era raggiungibile. Non è andata così, però sono convinto ci sia stato il massimo impegno. In gigante e slalom abbiamo visto arrivare i ragazzi preparati anche se non hanno concretizzato, ma le condizioni con cui ci siamo presentati all’appuntamento erano le migliori“. Il discorso prosegue su Dominik Fischnaller, Armin Zoeggler e Roland Fischnaller: “Pensavo anche ad una medaglia con Dominik Fischnaller nello slittino. Qui aveva vinto l’anno passato in coppa, era venuto a collaudare la pista e si aspettava molto. La medaglia non è arrivata ma il gruppo si è mostrato performante, molto giovane, alla prima esperienza senza Armin Zoeggeler in pista, tuttavia i suoi consigli da direttore tecnico sono stati preziosi ed ha dimostrato coraggio nelle scelte. Nello snowboard il gigante parallelo disponeva di un gruppo assolutamente competitivo, non ha funzionato il fatto che i tempi non troppo buoni in qualifica sono costati molto nella scelta del tracciato e i nostri ragazzi sono stati sfavoriti, nonostante ciò Roland Fischnaller ha mostrato un ottimo valore“.
Tutto sommato, però, il bilancio è più che positivo come constatato dai dati: “Il bilancio si chiuderà con 1,5 milioni di utile e permetterà alla Federazione di estinguere con tre anni di anticipo il piano di rientro finanziario che aveva stabilito con il Coni, ricostruendo oltretutto un fondo di riserva. Il nuovo Presidente che verrà eletto nella prossima Assemblea del 22 aprile guiderà una federazione completamente risanata. Ringrazio il Coni che ci ha assistito in ogni singola giornata di questa bella avventura e tutti coloro che ci hanno aiutato, carta stampata e televisioni, nel dare visibilità in questa Olimpiade al mondo degli sport invernali e quindi alla montagna“.